Edilizia Modica – 826 nuove case, ma per chi?

Modica, città delle 100 chiese e delle mille case. Basti pensare al numero di alloggi che “bussano” alla porta del Comune: 862. Queste, complessivamente, le richieste di concessione da parte di numerose ditte e cooperative. Diverse le localizzazioni scelte dalle trentuno ditte e cooperative richiedenti, per una distribuzione geografica a macchia di leopardo. Il numero di alloggi maggiore è dell’impresa Sitac srl che ha in progetto la realizzazione di 80 villette in contrada Michelica, località Villa Grazia. Il progetto però al momento attende ancora l’ok del consiglio comunale e c’è un atto di diffida nei confronti del presidente della civica assise. Altri progetti, quali ad esempio quelli di 40 villette ad opera della ditta Sosedil, sono stati respinti dell’assessorato regionale territorio ed ambiente e vi è in atto il ricorso al Cga di Palermo. Il Comune ha poi proposto, ad alcune imprese e cooperative richiedenti l’approvazione, una localizzazione nella zona di Frigintini, ma non tutte hanno fornito risposte in tal senso. Ben nove progetti, per un quantitativo totale di 248 alloggi, sono stati finanziati in Provincia ma vi è una richiesta di delocalizzazione nel territorio di Modica ai sensi della legge regionale 2 del 26 marzo 2002 modificata dalla legge regionale 15 maggio 2002 numero 4. Tre richieste, che riguardano la realizzazione di complessivi 90 unità abitative in contrada Caitina, San Filippo e Torre Cannata, dopo il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di Catania, sono stati nuovamente riammessa al finanziamento. Dal numero di protocollo, si evince anche che ci sono pratiche, in attesa di completamento o di approvazione, che risalgono al 2004, al 2005 ed al 2006. Ci si pone alcuni interrogativi? C’è in città una domanda tale da potere giustificare la costruzione di 826 unità abitative? Può l’amministrazione approvare tutte queste richieste, senza avere un programma di sviluppo ben preciso, ossia un Piano regolatore Generale? Sono questi gli interrogativi che ci si pone a palazzo San Domenico soprattutto all’interno della maggioranza. Ed è su questi interrogativi e sulle risposte da dare che si “gioca” anche la prima partita tra Partito Democratico e Movimento per l’Autonomia con Vito D’Antona (Sd) e Nino Cerruto (Nuova Prospettiva) battitori liberi.

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