Ieri personale della Squadra Mobile ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di R. B., di 23 anni, operaio, originario di Vittoria, domiciliato a Ragusa, per diversi gravi reati (maltrattamenti, violenza sessuale, violenza privata e lesioni) commessi in forma persecutoria ed ossessiva (stalking) nei confronti della ex convivente e connotati, nella sua esplicazione, da chiari elementi di efferata violenza. La vicenda ha evidenziato come l’azione violenta del R. B. nei confronti della ex convivente non si sia arrestata neppure con la separazione, assumendo via via una connotazione persecutoria, guidato da una logica ferrea e dettata dal bisogno di provocare nell’ex compagna un continuo disagio, malessere fisico e psicologico, come a voler prolungare il più possibile, attraverso questo continuo contatto con la vittima, le sue strategie di potere e controllo, ponendo la vittima in posizione psicologicamente subordinata. In questo scenario la malcapitata, per alleggerire il clima di tensione e per quella subcultura che talora spinge alcune donne a non percepire la difficile e dolorosa contrapposizione tra violenza sessuale e debitum “coniugale”, non aveva mai sporto denuncia nei confronti dell’ex convivente, sia per paura, sia per non affrontare tutto quello che la denuncia avrebbe necessariamente comportato (quindi il processo, la sua durata, gli interrogatori e quant’altro). La vicenda ha dato luogo ad una situazione che ha determina un grave disagio di libera gestione della vita privata dell’ex compagna per l’impossibilità di potere avere una vita normale. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito in esecuzione della misura cautelare emessa dal Gip di Ragusa,. Vincenzo Ignaccolo, su richiesta del P.M. , Monica Monego, sulla base degli elementi probatori scaturiti dalla indagini
RAGUSA: Arrestato dalla Polizia di Stato per l’azione persecutoria nei confronti della convivente sfociati spesso in gravi atti di violenza fisica e morale.
- Luglio 10, 2008
- 12:58 pm
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