MODICA. OPERAZIONE “TRASH”. COLLABORA E CHIARISCE AL GIP, LA FUNZIONARIA COMUNALE, ANITA PORTELLI

Ampia collaborazione anche da parte della dirigente del settore Politiche Ambientali del Comune di Modica, Anita Portelli, 55 anni, in atto agli arresti domiciliari a seguito dell’operazione "Trash"(spazzatura)eseguita dalla Guardia di Finanza di Ragusa, sotto le direttive della Procura della Repubblica modicana. Oggi la donna è comparsa davanti al Gip del Tribunale, Michele Palazzolo, assistita dal suo legale di fiducia, l’avvocato Giorgio Assenza. Ha, in sostanza, risposto a tutte le domande che le ha sottoposto il magistrato. Il difensore attraverso le risposte della Portelli ha puntato a smontare le accuse basandosi sull’identica strategia di difesa adottata sabato dai colleghi Saverio La Grua ed Alessandro Agnello che patrocinano l’imprenditore Giuseppe Busso, di 41 anni. Molti documenti sono stati sottoposti all’attenzione del Gip attraverso i quali sono state ricostruite le fasi delle diverse circostanze che hanno fatto scattare i reati. Ad Anita Portelli è contestato il peculato, reato gravissimo per un dipendente pubblico, ma solo per un episodio è scattato il provvedimento restrittivo, quello per la pulizia del centro cittadino in occasione dell’edizione 2007 di "Eurochocolate". La somma stanziata, avrebbe spiegato la dirigente del X settore, era necessaria in quanto il servizio andava oltre le normali ore e, quindi, era un’attività che andava al di fuori delle competenze previste dal capitolato d’appalto, perché la manifestazione si inquadrava nell’ambito degli eventi straordinari, dal momento che si trattò di sette giorni continuativi. Ed in virtù di ciò la Portelli ha prodotto al Gip cifre e dati, per motivare i suoi provvedimenti, quando dirigeva le Politiche Ambientali, prima di passate ai Servizi Sociali. Anche in questo caso la funzionaria comunale si è avvalsa di certosina documentazione, come del resto aveva fatto l’altro giorno Busso, legale rappresentante dell’Ati, azienda che gestisce da qualche anno il servizio di igiene ambientale. In conclusione l’avvocato Assenza ha chiesto al magistrato la remissione in libertà della sua assistita. Il Gip si è riservato di decidere per le prossime ore anche per Busso. "La dottoressa Portelli – spiega il legale comisano -ha ampiamente collaborato e tracciato i termini della vicenda con scrupolosità, chiarendo la propria posizione e rigettando l’accusa di peculato, che ritengo sia stata determinata, come avevo già detto in precedenza da errata interpretazione del capitolato d’appalto per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti da parte degli inquirenti". Busso, dal canto suo, era stato sugli stessi binari, ma aveva ribadito anche, riguardo alle altre accuse che gli erano state notificate che la sua società è regolarmente iscritta all’apposito Albo professionale. L’unico intoppo sarebbe la voltura che richiede tempi tecnici, e cioè il passaggio dell’iscrizione dalla società di uno dei soci dell’imprenditore all’Ati. Riguardo alla questione del numero di dipendenti e dell’efficienza dei mezzi usati, lo stesso aveva fatto rilevare come nel capitolato d’appalto sono previsti 74 dipendenti e che in organico ce n’erano 76. Erano solo i due in esubero inquadrati con mansioni in esubero.

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