La gara d’appalto per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani in città, per gli anni 2007-2008 non si è svolta in maniera corretta. E’ su questo assioma che si basa l’operazione “Trash”, condotta dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Ragusa al termine di un’articolata attività investigativa durata circa un anno. A finire in manette sono stati il titolare dell’impresa affidataria dell’appalto per la raccolta dei rifiuti a Modica, Giuseppe Busso, 41 anni, rinchiuso al carcere di Piano del Gesù a Modica Alta, ed Anita Portelli, 55 anni, dirigente del Comune di Modica e che, all’epoca dei fatti, dirigeva proprio il X Settore, quello alle Politiche Ecologiche. Per lei sono stati disposti gli arresti domiciliari. Quattro poi gli avvisi di garanzia spiccati, che hanno raggiunto tre funzionari dell’ente di Palazzo San Domenico che, a vario titolo, sono collegati al settore ecologia, e la titolare dell’impresa associata, nell’ATI affidataria dell’appalto, a quella di Giuseppe Busso. Per tutti i reati ipotizzati sono di peculato, frode nelle pubbliche forniture ed abuso d’ufficio, in concorso ed a vario titolo. Ciascuno, relativamente al proprio ruolo, ha specifiche responsabilità. Giuseppe Busso, così come la socia a cui è stato notificato l’avviso di garanzia, avrebbero dichiarato in maniera falsa, di essere in possesso dei requisiti per partecipare alla gara d’appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ma la ditta Busso avrebbe anche eseguito l’appalto con mezzi diversi ed in misura inferiore da quelli pattuiti, oltre che anche personale dipendente in quantità numericamente inferiore e con qualifiche differenti ed inferiori a quanto previsto dal capitolato d’appalto. Inoltre la ditta affidataria avrebbe lucrato 760mila euro, oltre il prezzo dell’appalto, per dei lavori “straordinari” già previsti dal contratto. I funzionari invece, dal canto loro, avrebbero istruito ed aggiudicato l’appalto nonostante le anomali, oltre ad omettere qualunque controllo circa la corretta applicazione del contratto. Ma i dipendenti di palazzo San Domenico in questione, avrebbero anche consentito il pagamento degli “straordinari” non dovuti all’azienda, oltre che richiesto una somma complessiva di 170mila euro per delle prestazioni “straordinarie” da loro compiute, rientranti invece nella normale attività di servizio. Gli indagati sono stati deferiti alla Procura Generale presso la Corte dei Conti per il danno erariale arrecato al Comune.
OPERAZIONE TRASH A MODICA. I PARTICOLARI
- Luglio 2, 2008
- 9:54 pm
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