SOPPRESSIONE DEL PRESIDIO DI GUARDIA MEDICA DI RAGUSA IBLA IL SINDACO DIPASQUALE CHIEDE L’INTERVENTO DELLA DEPUTAZIONE REGIONALE IBLEA

La chiusura del presidio sanitario di Ragusa Ibla a partire dal 1° luglio 2008, disposta con atto deliberativo del Manager dell’AUSL 7 di Ragusa, su direttiva ben precisa dell’Assessore Regionale alla Sanità, sta determinando situazione di estremo allarme nel territorio della Città di Ragusa. Per questo motivo il Sindaco, Nello Dipasquale, facendosi interprete delle legittime preoccupazioni della popolazione iblea, ha ritenuto opportuno interessare della questione la deputazione regionale della provincia di Ragusa. “L’allarme registrato, a seguito della decisione dell’Assessore regionale – scrive il primo cittadino ai rappresentanti iblei dell’ARS – deriva dalla constatazione che, ancora una volta, si vuole incidere in maniera sommaria su un territorio provinciale nel quale le strutture sanitarie non risultano numericamente e strutturalmente sviluppate in maniera sufficiente”. “Ragusa Ibla – continua la nota del Sindaco Dipasquale – rappresenta una Città nella Città ed in quanto tale è sempre stata dotata di strutture sanitarie dedicate, alle quali la popolazione ritiene legittimamente di avere diritto; il quartiere ha una popolazione particolarmente numerosa, prevalentemente anziana che, pertanto, ha notevoli difficoltà a raggiungere i presidi ospedalieri, a maggior ragione se si tiene conto che non è più possibile utilizzare la struttura di Pronto Soccorso dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo, la cui soppressione ha a suo tempo determinato una forte opposizione popolare che ancora oggi stenta a sopirsi e che quasi sicuramente si riaccenderà”. “Ragusa Ibla inoltre – precisa il Capo della civica amministrazione – è un Polo Universitario attorno al quale gravitano circa 4.000 studenti, che possono necessitare di una struttura sanitaria in loco; la soppressione quindi del Presidio di Guardia Medica di Ragusa Ibla, inoltre, determinerà un ulteriore insostenibile appesantimento del Servizio di Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile, che già vive quotidianamente una condizione di straordinaria criticità”. “Per questi motivi, che rappresentano solo i principali – si conclude così la nota del primo cittadino – chiedo un intervento urgente e risolutivo presso il Governo Regionale per evitare che, decorrendo la soppressione dal 1° luglio, ogni possibilità di interlocuzione positiva possa risultare inefficace perché intempestiva”.

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