SCICLI. UN’INCENDIO TIRA L’ALTRO E IN CITTA’ SALE LA PREOCCUPAZIONE

Incendiata una Peugeot 106 a Jungi Stavolta il fuoco è stato appiccato alle quattro della notte, all’alba di venerdì. La dodicesima autovettura incendiata dall’inizio dell’anno a Scicli è una Peuget 106, vecchio modello, di proprietà di un muratore ventiseienne, G.G. L’uomo è residente in via Tulipano, l’auto è stata incendiata in via Camelia. Nella nottata è stato incendiato anche un cassonetto per i rifiuti, in Via Tiepolo, a venti metri di distanza. Appena una settimana fa nello stesso sito un altro contenitore dei rifiuti era stato dato alle fiamme. Risale a qualche mese fa l’incendio di una Peugeot 206, a pochi metri di distanza dal luogo in cui si è registrato il nuovo attentato incendiario. Stavolta non pare proprio possa trattarsi di un episodio di piromania. E’ come se fosse passato il messaggio che gli incendi alle autovetture siano una cosa normale, di fronte a cui si resta impuniti, o al massimo denunciati per danneggiamento. E Scicli conta, e sconta, la dodicesima auto incendiata dall’inizio dell’anno. Un record di cui la città tutta non può che vergognarsi. L’ultimo episodio risale al 31 maggio, il giorno della festa della patrona, quando in via arcieri è andata distrutta un’Alfa 147 di proprietà di un giovane di Cava d’Aliga. Ora l’auto di un muratore. Non c’è fine alla scia di fuoco che distrugge le auto a Scicli. Mani diverse, ma un solo obiettivo: auto e cassonetti. Uno stillicidio che si perpetua da dodici anni. Il danno stimato stavolta ammonta a circa tremila euro

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