OMICIDIO FIRRINCIELI A MARINA DI MODICA. L’ACCUSA CHIEDE 12 ANNI DI RECLUSIONE PER DINO SCARNATO

Dodici anni di reclusione, ridotta rispetto alle previsioni perché è stata chiesta la derubricazione dell’originario reato di omicidio volontario in omicidio preterintenzionale. Sono le conclusioni di ieri del pubblico ministero avanzate ai giudici della Corte d’Assise di Siracusa, al termine della sua lunga requisitoria che porterà, martedì prossimo alla sentenza, se non ci saranno novità, nel processo a carico di Dino Scarnato, 43 anni, originario di Noto, ex buttafuori della discoteca Itaparica di Marina di Modica, ritenuto dall’accusa colui che avrebbe ucciso il ragusano Davide Firringieli, all’epoca ventottenne, omicidio risalente al venti dicembre del 2004. Nel corso del dibattimento alcuni colleghi dell’imputato avevano sostenuto che questi la sera dell’omicidio, si sarebbe allontanato per circa venti minuti dalla discoteca Itaparica di Marina di Modica per farvi poi ritorno. Scarnato, è patrocinato dall’avvocato Giovanni Raudino del Foro di Siracusa. In via preliminare era stato sostenuto dall’avvocato Gianluca Gulino del Foro di Ragusa, che patrocina i familiari della vittima, che sarebbero stati sufficienti al presunto autore del gesto dai sette ai nove minuti al massimo per allontanarsi dal locale, recarsi nella zona in cui fu trovato il cadavere. Dino Scarnato fu arrestato dalla polizia. Gli inquirenti si avvalsero durante la fase delle indagini anche dell’Unità per le Analisi Chimiche delle Indagini per episodi violenti della "Scientifica" di Roma. Scarnato, dopo qualche giorno dall’arresto, fu scarcerato dal Tribunale del Riesame di Catania. Al Gip, Maurizio Gurrieri, aveva dichiarato di non conoscere il Firrincieli e di non avere mai avuto discussioni di sorta con questi. Quella sera, dopo avere terminato il suo lavoro presso il disco-pub della frazione balneare modicana, mentre si allontanava in auto, avrebbe, invece, notato due persone correre e scavalcare il guard-rail che conduce nel sottostante laghetto. Le manette scattarono sette giorni dopo il ritrovamento del cadavere. Il corpo senza vita fu rinvenuto lunedì venti dicembre del 2004 in fondo al laghetto della frazione balneare modicana che è nelle immediate adiacenze del locale notturno. Il giovane ragusano, sarebbe stato ucciso con un colpo di karate che gli avrebbe provocato le lesioni che avrebbero paralizzato la vittima dal collo in giù, impedendogli anche un minimo movimento che avrebbe potuto salvargli la vita. Firrincieli morì, infatti, per annegamento, essendo impossibilitato a tirarsi fuori dal pantano.

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