Assente per malattia a Ragusa, presente in salute a Catania. Medico legale condannato per truffa aggravata dal Tribunale di Ragusa.

Un fatto accaduto all’Ausl 7 di Ragusa si inserisce in pieno nel dibattito aperto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, prof. Renato Brunetta, circa i provvedimenti, ormai ineludibili, da adottare nei confronti dei dipendenti pubblici fannulloni o infedeli. Che tale fenomeno sia molto diffuso nella P. A. lo prova un clamoroso episodio accaduto presso l’Ausl 7 di Ragusa e riguardante, per giunta, un medico legale. Il giudice Andrea Reale, del Tribunale di Ragusa, ha condannato il dott. G. G., ex medico legale dell’ Azienda, alla pena di dieci mesi di reclusione, alla multa di 500 euro, al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali cagionati all’Ausl 7, per essere stato riconosciuto colpevole del reato di truffa aggravata. Le indagini e la successiva incriminazione del medico hanno avuto origine da una denuncia alla Magistratura presentata dalla stessa Ausl 7 – costituitasi Parte Civile nel procedimento che lo ha riguardato – dopo averne diligentemente accertato tramite i propri uffici la doppia attività. La vicenda, che risale al 2005, ha visto l’interessato assentarsi per malattia dal proprio posto di lavoro e di essere, nelle stesse date di assenza, firmatario di verbali e fogli di presenza della Commissione medica di verifica di Catania, di cui era presidente. Giova segnalare che alla prima udienza del 22 gennaio 2007 il dottor G. G. veniva dichiarato contumace perché, appunto, assente per malattia; al suo posto un altro certificato medico esibito alla Corte dall’avvocato difensore. Il giudice ha rilevato, tra l’altro – nel corso della deposizione dello stesso medico in una successiva udienza, il quale asseriva che i verbali potevano essere firmati anche in data diversa da quella indicata e, quindi, senza provare la presenza fisica -, che tale tesi difensiva poteva aggravare la posizione dell’imputato, visto che i verbali di una Commissione medica sono atti pubblici e fanno fede fino a querela di falso. Da queste considerazioni la condanna, aggravata sia dal fatto commesso in danno di un ente pubblico, sia dall’alto grado d’istruzione ed il pieno inserimento nel tessuto sociale. La piena colpevolezza è sottolineata anche dal totale accoglimento delle richieste della parte civile – Ausl 7 di Ragusa – in persona del Direttore Generale, avv. Fulvio Manno, rappresentato e difeso dall’avv. Maria Grazia Franzò del foro di Ragusa. Il dott. G. G., assunto in ruolo dall’Ausl 7 dal 1.5.2002, è stato trasferito nel 2006 per mobilità presso un altro Ente a Catania su richiesta dell’interessato; l’Azienda ha prontamente concesso il nulla osta.

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