ROMENO RESIDENTE AD ISPICA CONDANNATO DAL TRIBUNALE DI MODICA. IL PM CHIEDE 18 ANNI DI RECLUSIONE

Il pubblico ministero, Domenico Platania, chiede la condanna per l’imputato a 18 anni di reclusione, perché accusato di tentato omicidio aggravato, furto e violenza privata. Il difensore chiede la derubricazione in lesioni gravi. Il Collegio Penale del Tribunale di Modica accoglie quest’ultima tesi e dopo oltre tre ore di camera di consiglio condanna il romeno Rica Neacsu, 51 anni, a 2 anni e 6 mesi di reclusione, disponendo il mantenimento della restrizione domiciliare anche se, a questo punto, in base alle legge sarà rimpatriato. L’imputato, difeso dall’avvocato Guglielmo Rustico Cataldi, fu arrestato agli inizi del mese di novembre del 2007 dai carabinieri a seguito di un violento episodio in piena notte avvenuto in un appartamento di Via Foscolo ad Ispica. Furono arrestati anche i connazionali Marian Coman, 22 anni, e George Costea, 20 anni, anche loro come Neacsu braccianti agricoli, che, però, furono scarcerati dal pubblico ministero preventivamente in quanto ritenuti parti lese, ovvero soggetti che si erano difesi per sottrarsi dalla violenza inaudita con la quale Neacsu li aveva affrontati. Le ferite riportate furono medicate all’Ospedale Maggiore di Modica. Rica Neacsu, poco prima si era introdotto nell’appartamento dove vivevano i due connazionali dopo avere colpito con calci e pugni la porta d’ingresso. Con la lama di un coltello da cucina aveva colpito i suoi connazionali e li aveva messi in fuga. Allontanatosi, era poco dopo tornato impugnando una grossa ascia. Nel frattempo uno dei giovani era riuscito a fuggire e a nascondersi in un appartamento vicino, mentre l’altro si era rifugiato in bagno. Il cinquantunenne aveva preso a distruggere tutto. Il giovane che si trovava nel bagno aveva trovato la fuga attraverso una finestrella e si era recato presso la guardia medica da dove, in ambulanza, era stato trasferito all’Ospedale Maggiore di Modica. Secondo quanto è emerso nel corso del dibattimento, l’imputato era stato assalito dall’ira perché uno dei due connazionali si era vantato di avere portato a letto la moglie e la figlia del 51enne(con quest’ultima era fidanzato).

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