Ispica ha celebrato la festa del 2 giugno

Solenni celebrazioni ieri mattina nel centro storico di Ispica per onorare la ricorrenza del 2 giugno, festa della Repubblica. Alle 9 la sfilata della Banda musicale Città di Ispica per le vie della città ha aperto le celebrazioni. Quindi il sindaco Piero Rustico – accompagnato dalla giunta municipale, dal presidente del consiglio Massimo Dibenedetto, dal consigliere provinciale Salvatore Moltisanti, da ufficiali e militari della Marina Militare, dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, dal vicario foraneo don Gaetano Asta e dai rappresentanti delle principali realtà associative della città – ha posto corone d’alloro presso le lapidi dei patrioti Giorgio Figura e Antonio Brancati e presso i monumenti alla Resistenza e ai Caduti. A corollario dell’omaggio simbolico alla Repubblica in piazza regina Margherita il solenne discorso del sindaco Piero Rustico celebrativo del sessantaduesimo anniversario della nascita della Repubblica e del sessantesimo anniversario della promulgazione della Costituzione Italiana. Eccone uno stralcio: “. . . i nostri padri ebbero la capacità, il coraggio e la determinazione di comprendere che principi di assoluto valore, come libertà e democrazia, per i quali tanto avevano combattuto, avrebbero assunto il loro significato più alto e profondo solo se avessero avuto la possibilità di essere scelti dalla sovranità popolare, vera garante del destino di una Nazione e del Suo futuro. La scelta della Repubblica, con un voto a suffragio universale al quale parteciparono per la prima volta anche le donne, fu l’esempio più fulgido della raggiunta maturità di un popolo che definitivamente aveva preso coscienza delle proprie origini e della propria identità. Una conquista fortemente motivata dall’orgoglio di tanti che come uomini e cittadini vollero vivere in una nuova e grande realtà, finalmente unita ed indipendente: l’Italia repubblicana. Da questo straordinario connubio tra gli italiani e la Nazione nacque la Carta Costituzionale, un prezioso scrigno capace di contenere quei nobili sentimenti, quei valori, quei principi morali e civili sui quali si edificò la nostra Repubblica; uno strumento attraverso cui la dignità della persona, la solidarietà, l’uguaglianza, il pluralismo delle idee, il rispetto reciproco, l’identità politica, sociale, economica potessero essere sempre salvaguardate, tutelate e garantite; il luogo ideale dove difendere e custodire gelosamente e per sempre i principi di libertà e democrazia appunto. . . . La scelta repubblicana, sostenuta dalle maggiori formazioni politiche dell’epoca, fu dunque, a ragione, l’occasione per il definitivo riscatto sociale ed economico del nostro Paese. Oggi, grazie a quella scelta, l’Italia occupa una posizione di grande prestigio e rispetto tra le democrazie mondiali, è un tassello fondamentale in una Europa che nell’affermare la sua nuova identità, sta affrontando la sua prima grande sfida, quella dell’integrazione. . . . L’Europa ha certamente in sé le risorse umane, culturali ed economiche per vincere questa sfida, pur senza sottovalutare le molte difficoltà oggettive. Indispensabile è la volontà di crederci, ed è in questo che oggi, anche a distanza di tanti anni, la ricorrenza della nascita della nostra Repubblica, assume un significato di grande attualità e di profonda lezione per tutti noi. I nostri padri pur nella diversità del loro credo politico, sociale e culturale, seppero comprendere l’importanza dell’integrazione quale imperativo fondamentale di un sistema volto a garantire la coerenza e la solidarietà interna, sistema che realizzarono solo grazie alla capacità di saper accettare, condividere ed interiorizzare nella piena libertà di ciascuno, quella importantissima piattaforma di regole, valori e principi che è la Carta Costituzionale, della quale quest’anno celebriamo il 60° anniversario della sua promulgazione. Dobbiamo quindi imparare da ciò e trarre gli insegnamenti più preziosi che la nostra storia ci ha lasciato, per essere in grado di dare il più giusto e valido apporto affinché una piena integrazione si attui in Europa attorno alla sua Carta dei diritti nel rispetto e nella promozione dei principi universali di libertà, democrazia e pace.”

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa