SBARCHI CLANDESTINI. IL TRIBUNALE DI MODICA CONDANNA TRE EXTRACOMUNITARI MA APPLICA IL CONDONO E NE ASSOLVE DUE

Si concluso con tre condanne e due assoluzioni il processo nei confronti di 5 extracomunitari arrestati mesi fa dalla polizia con l’accusa di avere costituito un’organizzazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il Collegio Penale del Tribunale di Modica(Scibilia, presidente, Ciraolo e De Marco, a latere)ha condannato Jimaz Aslan, 40 anni, difeso dall’avvocato Michele Sbezzi, a cinque anni di reclusione e 60 mila euro di multa, sono Maktouf Farhat, 38 anni, difeso dall’avvocato Enrico Platania, ad un anno e 10 mesi di reclusione e 27 mila euro di multa e John Xuereb, detto Gioni, 40 anni, estradato da Malta poche settimane fa ma poi tornato libero, difeso dall’avvocato Campisi, ad un anno di reclusione e 10 mila euro di multa. Assolti Sadok Bougnimi, 45 anni, patrocinato dall’avvocato Raffaele Drago, e Murath Kalas, difeso dall’avvocato Giovanni Giurdanella. I magistrati hanno condonato ad Aslan tre anni di reclusione e 10 mila euro, a Farath l’intera pena detentiva e 10 mila euro, ed a Xuereb l’intera condanna. I 5, secondo l’accusa, avrebbero fatto parte di un’organizzazione che avrebbe favorito lo sbarco di extracomunitari sulla costa iblea. Durante l’interrogatorio Farhat si disse estraneo ai fatti mentre Bougnimi si avvalse della facoltà di non rispondere. Nel corso di un confronto con altri tre extracomunitari fu riconosciuto solo Farhat, mentre il secondo fu indicato come il soggetto che aiutava i clandestini al momento degli sbarchi. Aslan fu indicato come colui che procurava l’ingresso in Italia ed avrebbe operato a Malta. Secondo gli inquirenti, i 5 costituirono l’organizzazione malavitosa e trasferivano in territorio ibleo i clandestini con un natante veloce pilotato da uno scafista rimasto ignoto. Farhat e Bougnimi erano dipendenti di un’azienda agricola a Santa Croce Camerina. Al momento dell’arresto erano stati indicati come gli addetti alla “reception”, si sarebbero occupati di nascondere, non appena sbarcati, i clandestini che erano destinati all’interno di case diroccate di Punta Braccetto dietro il pagamento di una somma di cinquanta euro a testa.

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