NON ERA IL RAPINATORE DELLA TABACCHERIA DI CORSO SICILIA. IL TRIBUNALE DI MODICA ASSOLVE VITTORIESE. IL PM AVEVA CHIESTO 19 ANNI DI RECLUSIONE

Imputato assolto nonostante il pubblico ministero avesse chiesto la condanna a 19 anni complessivi di reclusione. Il vittoriese Giuseppe Ottaviano, 31 anni, allo stato detenuto per altra causa non è stato ritenuto dal Collegio Penale del Tribunale di Modica(Giovanna Scibilia, presidente, Fabio Ciraolo e Patrica De Marco, a latere)l’autore della tentata rapina ai danni della ricevitoria e rivendita tabacchi di Corso Sicilia, a Modica Alta, avvenuta sabato 22 febbraio del 2003, e del tentato omicidio del titolare dell’esercizio. Oggi i giudici dopo circa 30 minuti di camera di consiglio ha deciso di scagionare il giovane per non avere commesso il fatto. La pubblica accusa, rappresentata dal Procuratore della Repubblica, Domenico Platania, aveva invocato la condanna a 3 anni per la tentata rapina ed a 16 anni per il tentato omicidio. A scagionare definitivamente Ottaviano, difeso dall’avvocato Maria Platania che, nella sua arringa, è stato puntigliosa senza tralasciare nulla delle prove a favore, è stato l’esito del Dna prelevato attraverso alcuni capelli ritrovati nel passamontagna che il rapinatore indossava prima che il titolare riuscisse a toglierglielo, eseguito da un funzionario del Ris di Messina. Questo ha scartato la possibilità che il Dna si appartenuto all’imputato. In precedenza le vittime, Stefano Agosta e la moglie Marisa Latino, i due titolari dell’esercizio preso di mira che si erano costituiti in giudizio tramite l’avvocato Fabio Borrometi, avevano raccontato l’azione che si era sviluppata dopo che il rapinatore con il volto travisato si era introdotto nel locale. Quando Agosta comprese che non si trattava di uno scherzo, visto che era il periodo di carnevale, scavalcò il bancone ed affrontò il malvivente strappandogli il passamontagna". Nella colluttazione partì un colpo di pistola che ferì l’Agosta. I due coniugi dissero anche che all’esterno del loro esercizio si trovava un altro giovane a bordo di una Citroen Zx con la quale i due fuggirono. Quest’ultimo non è mai stato individuato. Ottaviano risponde di tentato omicidio e tentata rapina. Dopo un po’ di tempo dall’arresto, il Gip lo rimise in libertà condizionando il provvedimento all’obbligo di dimora.

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