S. E. Mons. Mariano Crociata al Santuario Madonna della Scala in occasione dell’annuale pellegrinaggio diocesano

La comunità diocesana di Noto si è riunita ieri sera attorno al suo Vescovo S. E. Mons. Mariano Crociata in occasione dell’annuale pellegrinaggio al Santuario dedicato a Maria Ss. Scala del Paradiso, patrona principale della diocesi. Un giorno di grazia in cui “la nostra Chiesa si riscopre non solo mariana – ha detto il Vescovo – ma anche pellegrina”. D’altra parte, “ogni essere umano può giungere alla coscienza che la sua vita è un cammino”, ha commentato Mons. Crociata. L’unica differenza è che per i credenti questo cammino si snoda in un orizzonte “straordinariamente vasto e coerente, poiché sappiamo di avere origine da un amore infinito di Padre, che non si stanca di attenderci e anzi di preparare il nostro arrivo”. In un clima sociale e spirituale complesso come quello dei tempi che viviamo la figura di Maria per il Vescovo richiama il territorio innanzitutto a tre inviti fondamentali: non lasciarsi vincere dalla sfiducia e dallo scoraggiamento; guardare alle difficoltà sul piano familiare, sociale ed ecclesiale come ad una sfida da affrontare e superare; ascoltare e raccogliere le risorse umane e spirituali per individuare il percorso futuro e rispondere alla chiamata del Signore. La certezza della fede, infatti, “non allevia il peso, la fatica, l’imprevedibilità del cammino”, ha spiegato il Vescovo. Il “nostro pellegrinaggio non vuole essere un momento di evasione e di rifugio religiosamente connotato. Esso è invece un incontro che ci comunica, attraverso Maria, la consolazione e la speranza che vengono da Dio in Gesù”, ha ricordato, pensando alle tante famiglie in affanno per le difficoltà economiche a motivo anche delle lacerazioni affettive e matrimoniali, al disagio sociale delle nuove generazioni, non solo nelle forme estreme e drammatiche che le cronache riportano ma anche nella forma più diffusa della disaffezione allo studio, al lavoro, all’impegno assiduo e operoso, in una condizione sociale segnata da relazioni interpersonali improntate a scarsa o nessuna considerazione per la dignità delle persone. Maria “è scala non perché accorcia la distanza tra due luoghi – ha poi aggiunto Mons. Crociata – ma perché mostra nella sua persona e nella sua preghiera una relazione con Dio già accolta e realizzata”. Il paradiso, infatti, non è un altrove. E’ “un modo altro di vivere e di essere già qui e ora. Il paradiso è lo Spirito – ha aggiunto Mons. Crociata -, il paradiso è Dio; dove c’è Dio, c’è già in germe il paradiso. Dio non abita un luogo; abita le persone e le relazioni”.

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