COMUNE DI MODICA. PIANO DI RISANAMENTO NEI PROGRAMMI DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO E DEL SEGRETARIO GENERALE

Il commissario straordinario del comune di Modica, Giovanni Bologna, ed il segretario generale, Claudio Buscema, indicheranno ai futuri amministratori, quale sarà la strada da seguire per potere risanare le casse comunale a medio termine. Si stanno valutando delle soluzioni sulla scia di alcune esperienze già maturate in altri comuni. Se appare lontana nel tempo l’ipotesi della cessione dei debiti del comune ad un istituto di credito cosi come deliberato dalla precendente amministrazione per motivi contingenti, ci sarebbero altre soluzioni per risanare un bilancio che fa acqua da tutte le parti. Le soluzioni che si andranno ad adottare dovrebbero evitare un dissesto finanziario anche se, a palazzo San Domenico, nonostante la mole di debiti relativi soprattutto al contenzioso, sono ottimisti sul lento risanamento del bilancio. "Stiamo studiando – spiega il segretario generale del comune, Claudio Buscema – delle soluzioni che ci permetteranno di potere sottoporre alla classe politica dirigente che si insedierà dopo le elezioni a palazzo di città. Non è assolutamente esclusa l’ipotesi di ricorrere alla cessione dei debiti del comune qualora la Corte dei Conti di Palermo esprimerà parere positivo, ma per una serie di fattori tecnici occorrerà attendere sicuramente dopo l’estate. Nell’immediato si potrebbe attuare la soluzione inversa: i creditori del comune potrebbero cedere i crediti ad un istituto di credito; quest’ultimo – accertato il parere positivo del comune – dovrebbe rilevare i debiti dell’Ente ma a delle condizioni favoreli al comune e, tra queste, senza rivalutazioni di interessi ed effettuando una rateizzazione. Questa potrebbe essere una soluzione favorevole per i creditori ed il comune, potrebbe estinguere i debiti negli anni ad una condizione: evitare spese superflue". Su questa ipotesi stanno lavorando in questi giorni il commissario ed il segretario generale del comune. In tal modo si eviterebbero ulteriori contenziosi dannosi per l’Ente in quanto i creditori verrebbero soddisfatti dalle banche e si eviterebbero anche disservizi come quelli accaduti recentemente, con la sospensione del servizio telecom. Una ulteriore ipotesi di risanamento delle casse comunali sarà l’individuazione di beni immobili di proprietà comunale che potrebbero essere venduti. Bisognerà individuare quelli appetibili anche per gli acquirenti ed inutilizzabili per il comune. Sembra, poi, che – per evitare ulteritori costi a carico del comune – sia stato comunicato ai dirigenti d’istituto delle scuole che operano in locali comunali, di provvedere al pagamento delle bollette telefoniche. L’aumento dell’aliquota Ici proposto dal commissario, non può essere la sola operazione che può contribuire a risollevare le sorti finanziarie dell’Ente, né ridurre le spese non necessarie potrà costituire un risparmio per potere soddisfare i crediti dei fornitori. Sembra esclusa, dunque, l’ipotesi della dichiarazione di “comune dissestato” cosi come si paventa da qualche giorno a questa parte. Il commissario non si assumerà questa responsabilità. Sarebbe, infatti, una scelta che comporterebbe un aumento spropositato delle tasse per i cittadini per i prossimi cinque anni, già tartassati da aumenti di tributi che espongono a seri rischi i bilanci familiari. La dichiarazione di dissesto comporterebbe, inoltre, una gestione tecnico-commissariale del settore finanziario, avulsa da qualsiasi intromissione di natura politica.

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