I familiari di Don Rosario Basile, il parroco della Catena, deceduto nella notte tra il sette e l’otto dicembre scorso all’Ospedale Maggiore, in seguito all’incidente stradale che lo aveva visto vittima ed avvenuto in Via Giarratana, al Quartiere Vignazza, hanno deciso di non costituirsi parte civile nel procedimento penale ancora in fase d’indagini. Patrocinati dall’avvocato Nino Frasca Caccia, i parenti dell’anziano prelato hanno, invece, preferito avviare la causa civile. E’ questa una delle ultime novità del procedimento che vede indagati la conducente dell’autovettura che avrebbe investito quella sera Padre Basile ed il medico di turno che la sera del sinistro era di servizio. Com’è noto la magistratura modicana ha nominato sinora ben tre consulenti, l’ultimo dei quali l’ingegnere Giovanni Dell’Agli di Vittoria. In precedente era stata la volta del medico legale Vincenzo Cascio di Catania che aveva effettuato l’autopsia sul cadavere, già peraltro tumulato, del povero sacerdote e che aveva rilevato la presenza di una frattura del bacino. Come si ricorderà, nella cartella clinica stilata dai medici dell’Ospedale Maggiore, era riportato che l’anziano prelato presentava la frattura della tibia, per cui non era presumibile che il decesso, nella notte tra il sette e l’otto dicembre scorso, potesse essere imputato a tale circostanza. L’autopsia avrebbe trovato una concausa che avrebbe determinato la morte di Padre Basile, e cioè la frattura del bacino che, però, non risulterebbe nella cartella clinica acquisita dalla magistratura inquirente.
MODICA. LA MORTE DI DON BASILE. I FAMILIARI RINUNCIANO A COSTITUIRSI IN GIUDIZIO ED AVVIANO CAUSA CIVILE
- Aprile 24, 2008
- 10:29 pm
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