Oggi scrivo, una cosa neutra che si unisce al silenzio del giorno della riflessione. Penso a quanti ragazzi e ragazze hanno lavorato in questa campagna elettorale nelle segreterie dei candidati, pur essendo completamente all’oscuro delle idee di chi li aveva ingaggiati o fatti ingaggiare, ignorando i meccanismi dentro cui, al contrario, i loro (si spera) datori di temporaneo lavoro, si muovono con estrema disinvoltura. Per uno che fa il giornalista ci sono tante cartine al tornasole per capire come vanno le cose. Vanno così. Ignare ragazze, forse ragazzine, sono state incaricate di passare al setaccio le rubriche telefoniche, gli elenchi presenti nelle segreterie, di telefonare e di chiedere, offrire, invitare. Così mi è toccato decine di volte di dover condurre conversazioni del genere: “E’ il signor ….?” – Sì, sono io – “Bene signor ….. volevo avvertirla che abbiamo pronti i fac simili del nostro candidato. Se vuol passare a ritirarli sono qui in segreteria. Quanti gliene servono?”. – Guardi signorina, non per dire di no, ma, insomma, come dire, sa… sono, cioè sarei, diciamo un giornalista. Chiaro? – “Ah, signor …., un giornalista. Vabbè, non si preoccupi, i fac simili sono qua se le servono”. – Ah sì, sono là? Sì sì, ma grazie lo stesso. Guardi li ho già presi, me li ha mandati qua il Nostro. Saluti–. Oppure: “Signor …..?”. Daje… – Sì, sono io, prego – “Scusi chiamo dalla segreteria dell’on. X, volevo chiederle lei ha già un suo candidato?”. – Un mio candidato de chè, scusi? – “Nel senso se ha già qualcuno da votare e far votare”. – Chi, io? Oh, certo, non sa quanti –. Lo dico scherzando, ma capisco che la signorina non capisce e non scherza. Lei fa sul serio. – No no, non ho ancora deciso, signorina – “Allora posso dire che lei ci sta pensando?” – Certo, ci sto pensando, glielo dica –. Terzo ed ultimo esempio: “Pronto, è il signor …..?” Ridaje. – Sì, sono io. Prego – “Senta il candidato Y ha il piacere di invitarla giovedì sera alla discoteca Bimbumbam per una serata tra amici”. – Oh, grazie, me lo ringrazi – “Bene. Ma allora ci sarà?”. – Ehhh, sì, credo di sì, spero di sì – “Bene, allora ci contiamo. Ci sarà, allora”. – Sì, certo. Grazie ancora”. Un solo dubbio m’avanza. Sono stati candidati di tutti i partiti e per tutte le ruote, di destra, di sinistra, di centro, regionali e nazionali. Tutti diversi, anche nemici giurati tra loro. Ma possibile che hanno utilizzato tutti le stesse ragazze che sembravano marziane scese su questa terra di matti? No, non è possibile. n.b. E’ tanto per sdrammatizzare, amici miei candidati. Non ve la prendete, proprio in queste ore, poi. Ho tralasciato, per bontà estrema, di raccontare quanti centinaia di sms ho dovuto cancellare ogni giorno con inviti al voto, ai comizi, a cena, ai siti, ai blog. Già. Come ha detto? Signor …., vero? Eh eh…
L’assedio all’elettore-giornalista. Racconto semiserio di un elettore bersagliato da telefonate surreali, sms, inviti a cena
- Aprile 13, 2008
- 12:48 pm
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