OPERAZIONE ANTIDROGA A MODICA. LIBERTA’ PER BOMBARDAMENTO. DOMICILIARI PER GIGLIO

Scarcerata la donna modicana arrestata nei giorni scorsi insieme al suo convincente e a due rosolinesi perché trovati in possesso di un chilogrammo di droga.  28 anni, che all’atto dell’arresto aveva ottenuto i domiciliari, ieri, assistita dal suo difensore, l’avvocato Giovanni Favaccio, ha inteso collaborare con il Gip, Michele Palazzolo, che alla fine ha deciso di restituirle la libertà condizionata con l’obbligo di dimora a Modica. Al compagno, Corrado Giglio, 40 anni, difeso dagli avvocati Ivan Pediliggieri e Salvatore Citrulla, sono stati concessi i domiciliari a Rosolini. Confermato l’ordine di carcerazione per i rosolinesi Piero Puglisi, 32 anni, difeso dall’avvocato Natale Di Stefano, e Giovanni Di Mauro, 28 anni, assistito dall’avvocato Giovanni Giuca, che dunque restano rinchiusi nel carcere di Modica Alta. La polizia li aveva bloccati in Piazza Donatello, a Marina di Modica, e, nascosta sotto il sedile dell’autovettura Rover 214, di proprietà della Bombardamento, era stata rinvenuta la droga, 9630 milligrammi, divisi in quattro panetti, di canapa indiana, avvolta in cellophane che riportava una scritta in lingua straniera. A incolpare il quartetto ci sarebbero anche delle intercettazioni telefoniche. Tutto sarebbe partito da Rosolini dove i carabinieri avevano intercettato Giglio e la donna, già noti in questo campo, che si erano incontrati nei pressi di una cava. Nel momento in cui la Rover riprendeva la strada per Modica, i militari dell’Arma avvertivano la polizia che attendevano l’auto a Marina di Modica dove pare che i due corrieri avrebbero dovuto venderla ad un extracomunitario, il quale, quasi certamente, accortosi della massiccia presenza di agenti(pare fossero una decina in borghese)si sarebbe dileguato. Il perché la donna ed il suo convivente fossero seguiti dalla Lancia Y con Puglisi e Di Mauro a bordo, sarebbero da ricondurre, quasi certamente, ad una sorta di sfiducia che questi ultimi avrebbero avuto nei due corrieri di Modica che, una volta ceduta sostanza all’acquirente tunisino, avrebbero dovuto pagarla.

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