LOMBARDO A MODICA: “NON VOGLIO POLEMICHE MA NON MI PIACE CHE MI VESTANO DEGLI ABITI DI ALTRI”

“Non voglio cedere alla tentazione di passare alla polemica, ma quando ci vogliono mettere addosso le loro vesti non resisto”. Lo dice Raffaele Lombardo, chiudendo a Modica la giornata elettorale che lo ha visto protagonista in provincia di Ragusa. “Dicono sempre che noi pecchiamo di “continuità”, “legalità” ed “efficacia” – dice il candidato presidente del centrodestra -. Per la continuità, sono orgoglioso di poter vantare quanto messo in atto nel corso della mia esperienza amministrativa al vertice della Provincia di Catania, in termini di rigore finanziario, opere pubbliche e fondi antiracket. Per “legalità” ed “efficacia” lasciamo perdere! Io ho visto quanto il centrosinistra ha prodotto in Campania e nel mezzogiorno. Sono ancora più orgoglioso di essere siciliano”. E sul tema del precariato, rilanciato dai suoi “competitor”, l’ex Presidente della Provincia di Catania, si lascia andare ad una sola considerazione: “pensino a quanto ha fatto Orlando da Sindaco di Palermo ed a quanto la Regione ha speso per stabilizzare quei precari!”. Lombardo ha poi ancora una volta ribadito i temi circa la necessità, per la Sicilia, della fiscalità di vantaggio “che – ha detto – ci permetta di superare i ritardi dovuti alla colonizzazione. Ci hanno colonizzato perfino le banche! Pensate al Banco di Sicilia, oramai divenuto insignificante in seno ad una multinazionale”. Il leader dell’Mpa ha insistito su ciò che significa “autonomia”. “Essere autonomi significa autodeterminare il proprio progetto di sviluppo! E’ l’autonomia la nostra arma, il nostro fucile. Ma che ve lo dico a fare a voi figli di quella Contea di Modica, “regnum in regno”, che grazie all’autonomia ha vissuto fasti per 400 anni. Fasti di cui adesso godete e fate godere i turisti, grazie alla scelta di puntare su questo settore – ha detto ancora rivolgendo lo sguardo all’ex sindaco Piero Torchi, già presidente del distretto culturale del Sud-Est -. E questo patrimonio d’arte, cultura e tradizioni va salvaguardato attraverso strumenti idonei”. Chiaro il riferimento alla “legge su Ibla” invocata dai comuni riconosciuti “Beni dell’Umanità” dall’Unesco. “Serve snellire la Regione ed i suoi meccanismi” ha ancora detto Lombardo, rilanciando la proposta della creazione di un centro direzionale per gli uffici regionale. “Ho in mente – ha spiegato – una struttura, che comprenda in una sede unica tutti gli assessorati. Un cittadino piuttosto che girare diversi assessorati li troverà tutti nel centro direzionale, con risparmio di tempo e di risorse”. Una dichiarazione utile anche a rispondere a chi ritiene che in caso di vittoria, il baricentro politico si sposti a Catania. “La sede della Regione è Palermo e lì deve restare – ha sottolineato l’ex presidente della provincia etnea -. E’ vero, sono per il federalismo e per la “devoluzione” più competenza agli enti locali, comuni e province, ma non per la delocalizzazione degli assessorati. Amiamo l’innovazione, ma non siamo mica folli!”.

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