26 migranti morti alle porte dell’Ue, decine i dispersi. 11.952 vittime dal 1988 RAPPORTO MARZO 2008

Sono 23 gli immigrati morti nel mese di marzo nel Mediterraneo tentando di raggiungere clandestinamente l’Unione europea. Ma il numero dei dispersi potrebbe essere molto maggiore, dell’ordine di diverse decine, ci sono stati sei naufragi fantasma in Spagna, Sahara occidentale, Algeria e Turchia e molti corpi non sono stati recuperati. Altre tre persone sono state ammazzate dagli spari della polizia di frontiera egiziana, lungo il confine con Israele Intanto sulle rotte dell’esodo somalo, nelle acque del Golfo di Aden, davanti allo Yemen, a marzo sono morti almeno 128 profughi, in fuga dalla guerra civile. Sconcerto per un rapporto sulle condizioni di detenzione dei migranti in Turchia, pubblicato dalla ong Helsinki Citizens’ Assembly. In Svizzera il parlamento adotta l’utilizzo del taser, una pistola capace di scariche elettriche di 50.000 volt, per espellere gli immigrati. A settembre il governo spagnolo aveva detto sì alle camicie di forza per le operazioni di rimpatrio. E in Spagna è stata aperta un’inchiesta contro tre agenti della Guardia Civil di Ceuta, accusati di aver causato la morte di un cittadino senegalese di 29 anni, annegato dopo essere stato ributtato in mare nelle acque di Ceuta. Nel rapporto di marzo anche la voce di un algerino partito da Annaba per la Sardegna e uno speciale musica, dedicato ai testi dei rapper algerini e senegalesi che cantano la rabbia degli harragas, i giovani che vogliono “bruciare la frontiera”. Infine un po’ di memoria, nell’undicesimo anniversario del naufragio della Kater I Rades, affondata da una nave della Marina italiana il 28 marzo del 1997. Morirono 108 albanesi. La più grave tragedia sulle rotte adriatiche

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