POLITICA. PEPPE DRAGO CONTRO NINO MINARDO: “A Modica la Casa delle Libertà è morta”

Drago, di nome e di fatto. E’ fuoco, infatti, quello che esce dalle “fauci” del leader dell’Udc nel corso di una conferenza stampa che si pensava fosse “carica di contenuti” ma nessuno poteva pensare ad una vera e propria “dichiarazione di guerra” indirizzata al PdL modicano. “A Modica la Casa delle Libertà è morta – ha detto l’onorevole Peppe Drago battendo i pugni sul tavolo -. Noi dell’Udc non possiamo più continuare a mediare, ad essere punto di equilibrio tra partiti, fratricidi e problemi che non sono quelli della città. Oggi non è più uno scontro interno ma è diventato un tiro al bersaglio e noi siamo diventati il nemico da abbattere in qualunque modo e con qualunque mezzo, anche se scurrile e volgare”. Chiaro il riferimento a quanto detto domenica da Gianfranco Miccichè nel corso della convention elettorale del Pdl di Modica. “Si è raggiunto un livello scurrile che non appartiene alla nostra cultura politica. Non avremo più nulla a che fare con chi oggi si comporta come quella “sinistra” che abbiamo sempre contestato. Nella politica modicana – ha sottolineato Drago – abbiamo sempre avuto il rispetto dell’avversario, che forse non appartiene alla politica palermitana che qualcuno vorrebbe importare nella nostra provincia”. Drago, con accanto l’ex Sindaco Torchi, non si ferma nelle accuse. “I nostri ex alleati non sono più seri – “spara” il deputato nazionale dell’Udc -. Mancano anche di stile. Prova ne sia l’avanzare pretese di candidature o il proporre nomi senza minimamente parlare di progetti o di programmi. Sarà – continua ancora – perché mentre noi tiravamo la carretta amministrativa, andando a rincorrere a Palermo e Roma i finanziamenti necessari per pagare gli stipendi ai dipendenti, gli altri pensavamo alle loro beghe personali o alla conquista di un assessorato o di un posto di potere. Noi abbiamo anche sacrificato il “potere” per mantenere inalterato l’assetto amministrativo. Adesso però diciamo basta”. Il direttivo del partito, riunitosi lunedì sera, ha scelto il metodo delle primarie per la scelta del candidato Sindaco. “Ci saranno dirigenti di partito, ma anche rappresentanti della società civile e dell’imprenditoria. L’Udc riparte dall’Udc”. Poi le frecciate dirette a Nino Minardo. “Io sono orgoglioso di essere “figlio del proporzionale” e della traccia che ho lasciato per Modica e per la provincia. Non posso cedere il passo a chi non si è mai misurato con gli elettori. Non si diventa leader per decreto”. Torchi non parla, ma a microfoni spenti e taccuini chiusi ricorda che “per ogni rissa bisogna essere in due, altrimenti non si chiama più rissa ma aggressione. Tanto più – ricorda Torchi – all’indomani dell’invito del Vescovo di Ragusa al rispetto dell’avversario

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