“Per i nomi è ancora presto, ciò che è certo è che il Movimento per l’Autonomia avanzerà un proprio uomo per la candidatura alla carica di Sindaco di Modica”. E’ perentorio il leader dell’MpA modicano, Riccardo Minardo a chi gli chiede il ruolo che il movimento assumerà nelle prossime elezioni amministrative. “Il fermento, l’entusiasmo e quel coinvolgimento che stiamo “tastando” in questa campagna elettorale – dice ancora Minardo – sarà la “dote” che ci imporrà di rivestire un ruolo da protagonisti per le amministrative. Non possiamo tirarci indietro”. Se Minardo cela i nomi, il capogruppo consiliare Carmelo Scarso e l’assessore comunale Nino Gerratana sottolineano una indicazione, pare, giunta direttamente da Raffaele Lombardo e che vedrebbe la scelta della candidatura cadere su uno degli “autonomisti della prima ora”. Ma l’Mpa, così come altri soggetti politici modicani, sono alla ricerca di una figura che, prim’ancora che politico sia di carattere sociale. Un uomo (o una donna) che sappia convogliare su di sé il consenso trasversale. E’ il centrosinistra, ad esempio, a ricercare un imprenditore o un uomo della “società civile” disposto a mettersi in gioco per la città. Qualche tentativo, secondo i ben informati, sarebbe stato fatto ad esempio sul “padre putativo” del Polo Commerciale, Antonio Aurnia, il quale avrebbe però declinato gentilmente l’invito. L’Udc invece attenderà il direttivo cittadino di martedì per definire il “profilo” del candidato. La ridda di nomi comunque, in casa Udc, è ridotta a tre: Enzo Cavallo, che ha dalla sua la figura di uomo pacato e l’esperienza amministrativa e dirigenziale, Paolo Nigro, che vanta un “importante” curriculum amministrativo ed anche lo slancio giovanile, e Marisa Giunta che, oltre alla maturità amministrativa ha dalla sua l’essere donna che potrebbe far pendere l’ago della scelta sul suo nome. La tornata amministrativa di giugno, che sarà anticipata da una campagna elettorale atipica in quando avrà una durata di poco più di un mese, si caratterizzerà, da quanto appare nel suo abbrivio, per un numero ristretto di liste. Tra queste però non mancheranno le “civiche”. In alcuni quartieri, quali ad esempio la Vignazza, c’è già fermento per poter avere rappresentanti in seno al consiglio comunale che provengano non dai partiti quanto dalla società civile e dal “basso”.
A MODICA SI COMINCIA A PARLARE DI TOTO-SINDACO
- Marzo 30, 2008
- 12:25 pm
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