Nessun cenno alla questione riguardante le liste del Pd in Sicilia. Fanno polemica Borrometi e Piscitello

La denuncia arriva da Antonio Borrometi e Rino Piscitello, esponenti politici di centrosinistra di Modica e Siracusa, a conclusione del giro elettorale in Sicilia del Segretario nazionale del Pd Walter Veltroni. “Dobbiamo, purtroppo, con amarezza – dicono i due esponenti politici – registrare che da parte sua non c’è stato neppure un cenno alla vicenda relativa alle liste del Pd in Sicilia. Com’è noto ben tre province della nostra Regione (Ragusa, Siracusa e Caltanissetta) sono rimaste escluse dalla rappresentanza parlamentare nazionale e ciò per fare posto a candidati esterni alla regione ed in qualche caso persino a parenti di notabili non ricandidati e ciò in spregio del regolamento adottato dall’Assemblea costituente del PD per la definizione delle candidature nelle liste e delle indicazioni provenienti dal territorio stesso. I siciliani – elettori e non del PD avevano ritenuto che il tour elettorale di Veltroni in Sicilia fosse l’occasione giusta per rimediare al grave atto di mortificazione di intere province che da sempre hanno espresso una rappresentanza parlamentare di centrosinistra, quantomeno con l’assunzione di un impegno per il futuro per evitare che quanto accaduto in quest’occasione abbia a ripetersi”. Parole pesanti scaturite proprio da quella che per molti coinvolti nella querelle ha il sapore di una disattenzione da parte del leader nazionale. “L’Onorevole Veltroni – dicono ancora Borrometi e Piscitello – non ha speso una sola parola su quanto accaduto per le liste in Sicilia, con ciò mostrando di ritenere normale che la rappresentanza di certe aree della nostra regione debba essere affidata a illustri sconosciuti catapultati da Roma. Non possiamo che prendere atto del persistere di questo comportamento del gruppo dirigente nazionale del PD che, di fatto, delegittima l’intera classe dirigente delle Province interessate e mina fortemente la credibilità del progetto iniziale del Partito Democratico che non può e non deve prescindere da regole di autentica democrazia. Le gravi responsabilità del Segretario Regionale del PD Genovese non possono da sole, infatti, spiegare quanto accaduto e il silenzio di Veltroni purtroppo appare come una copertura politica delle scelte operate”.

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