Se è vero che le condizioni metereologiche di Pasquetta non hanno facilitato gli spostamenti dei turisti, provocando il calo del trend nell’intera isola, la provincia di Ragusa è stata l’eccezione alla regola. Le preoccupanti previsioni di un calo delle presenze turistiche nel territorio ibleo, dovuto anche alla cosiddetta Pasqua bassa, sono state in parte smentite dalle prenotazioni presso le strutture ricettive della provincia che hanno replicato, anche per quest’anno, i dati positivi dello scorso anno, segnando l’affermazione di un turismo non più del tipo mordi e fuggi. Rosario Dibennardo, presidente provinciale dell’associazione degli albergatori, alla luce dei dati, dichiara soddisfazione commentando il lieve calo che si è registrato nelle zone balneari, come del tutto prevedibile per il notevole anticipo della Pasqua rispetto alla primavera. L’attrattiva turistica degli Iblei si spiega nella politica concreta, nell’attiva partecipazione della popolazione e del mondo imprenditoriale alle campagne di valorizzazione e promozione turistica. Negli ultimi due anni, infatti, gli albergatori della provincia hanno potuto sfruttare al meglio gli incentivi ed i finanziamenti per il potenziamento degli standard qualitativi dei servizi offerti. Lo sviluppo turistico, il successo dei percorsi enogastronimici ed il riconoscimento dell’Unesco hanno, inoltre, generato un boom della domanda immobiliare da parte di toscani, campani, romani e milanesi, ma anche di gruppi stranieri, inglesi e francesi, scandinavi e russi che decidono di fare, delle coste del ragusano, le loro coste, dei bagli della campagna le loro masserie o i loro Bed & Breakfast. Questi i dati rilevati dagli operatori del settore immobiliare.
NEGLI IBLEI “RISPLENDE” IL TURISMO
- Marzo 28, 2008
- 2:31 pm
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