SCICLI. VEICOLO IN FIAMME IN VIA COLOMBO

E’ rimasto quasi completamente distrutto il Peugeot Ranch andato a fuoco nella notte tra mercoledì e giovedì in pieno centro a Scicli e di proprietà di R.R., un commissionario ortofrutticolo quarantaquattrenne che lavora al mercato di Donnalucata e residente in via Colombo. L’auto si trovava parcheggiata sotto l’abitazione dell’uomo, quando uno scoppio ha dato l’allarme nel quartiere. Alcuni residenti si sono affacciati dalle finestre e dai balconi, chiamando i carabinieri e i vigili del fuoco. Qualcuno ha infilato i pantaloni di fretta per spostare la propria auto, parcheggiata lì di fianco. Le fiamme hanno preso origine dalla parte anteriore del Peugeot, che è andato completamente distrutto. Si sono salvate, grazie alla prontezza degli interventi, le auto di fianco e la vetrina di un negozio acanto a cui l’auto era parcheggiata. Sull’origine delle fiamme indagano ora i carabinieri della Compagnia di Modica, insieme ai loro colleghi di Scicli. Purtroppo, la circostanza che a essere colpito sia un imprenditore non è una discriminante in una città in cui gli incendi delle auto hanno colpito tutte le categorie sociali in undici anni. Sono circa duecento le auto andate a fuoco negli ultimi due lustri. Uno stillicidio che non conosce tregua e le cui responsabilità sono addebitabili a più mani che nel corso di questi anni hanno approfittato della “quotidianità” della pratica degli incendi per nascondersi nel buio che ha avvolto il fenomeno dei roghi dolosi. A undici anni dall’inizio dell’incessante sequela di attentati incendiari ad auto e cassonetti che hanno posto la cittadina barocca, venticinquemila anime, ai vertici delle classifiche nazionali per numero di incendi dolosi in rapporto agli abitanti, il problema degli incendi è la vera piaga sociale della città. Gli incendi alle automobili sono diventati routine. L’ultimo incendio, stavolta ai danni di una Golf, si è verificato in via Fiumillo, il 30 dicembre, poco più di due settimane fa. Gli ignoti piromani agiscono sempre in un momento della notte precedente le due. Gli incendi si verificano comunque nella prima parte della nottata, mai a notte fonda, rarissimamente all’alba. Una consuetudine, quella dell’orario, pari a quella del gesto, diventato quasi “atteso” in una comunità abituata a svegliarsi spesso la notte per spegnere le fiamme che avvolgono le auto.

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