Vittoria: Affitto locali archivio storico: dichiarazioni dell’assessore Monello

L’assessore ai Beni culturali del comune di Vittoria, Paolo Monello, torna sulla questione dell’affitto dei locali adibiti ad Archivio storico comunale, dopo l’articolo di stampa apparso stamani su un quotidiano regionale. “Leggo con grande stupore – dichiara l’assessore Monello – della nuova polemica che il consigliere Riccardo Terranova ha inteso fare con l’Amministrazione comunale e con il sottoscritto, accusato di essere un «comunista che cambia abito e pelle, ma che rimane sempre comunista». Intanto, considero tale affermazione un complimento, perché non ho mai rinnegato di essere stato comunista e di essere appartenuto ad un grande partito che ha fatto la storia dell’Italia e di Vittoria in particolare. Quindi, grazie del complimento. In merito alla questione archivio storico, invece, ritengo che non c’è più sordo di chi non vuol sentire, e più ottuso di chi si ostina a non capire, perché non esiste nessuna legge che obbliga i comuni a fare manifesti pubblici, sempre e in ogni caso, per il reperimento di locali da affittare; certo, è prassi corrente farlo, ma non per obbligo di legge, quanto per avere un numero più elevato di offerte e quindi una maggiore possibilità di scegliere i locali adatti in base alla allocazione e alla loro consistenza locali, così come è successo, di recente, per alcune scuole e per l’ufficio Tributi. E’ bene, dunque, che Terranova capisca, una volta per tutte, che nessuna legge è stata violata con il fitto dei locali dell’Archivio storico, e che la Procura della Repubblica di certo cestinerà la sua istanza e lo stesso farà la Corte dei Conti, in quanto nessun danno erariale è stato commesso. Ricordo infatti a Terranova, che il fitto dei locali è stabilito in piena autonomia dai funzionari competenti e gli ripeto, spero per l’ultima volta, che i locali individuati hanno la caratteristica di essere al centro della Città, di essere stati completamente ristrutturati, di essere adatti allo svolgimento di conferenze e seminari e anche, o forse soprattutto, di essere appartenuti, nella prima metà dell’800 alla famiglia Iacono, e quindi alla famiglia Maltese, cioè a due nuclei familiari che hanno dato lustro alla nostra città. Non è quindi senza significato allocare un archivio storico in ambienti così ricchi di storia locale. Spero che il consigliere di FI si rassegni e la finisca con questa polemica assurda, durata anche troppo. Di certo, l’Amministrazione comunale non ritirerà una delibera che ha tutti i crismi della legalità e della trasparenza”.

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