MODICA. Tunisino s’incatena davanti al Tribunale

Ha protestato incatenandosi con una catena davanti al Palazzo di Giustizia. Ha chiesto celerità nell’espletamento della propria pratica conclusasi lo scorso 22 ottobre con la remissione in libertà da parte del Tribunale del Riesame di Catania al quale era ricorso il suo difensore, l’avvocato Pino Pitrolo, dopo essere stato arrestato da carabinieri e Guardia di Finanza quindici giorni prima. Taoufik Satouri(nella foto con l’avvocato Pitrolo davanti al Tribunale), il ventiseienne tunisino originario di Jerba ma residente a Malta, ieri mattina si è recato al Piazzale Beniamino Scucces e si è incatenato nell’inferriata del Tribunale, attirando l’attenzione degli addetti ai lavori e dei mass media. Con un accento francese ha spiegato i termini della sua protesta. “Sono stato rimesso in libertà il 22 ottobre – ha detto – ma ad oggi non mi sono stati restituiti i soldi sequestrati, circa 1700 euro, la carta d’identità e il passaporto francese ed il telefonino, che la mia unica fonte di contatti con l’esterno. Non so come fare per potere andare via”. Satouri lavora come guida turistica, professione che esercita anche a Malta, dove era diretto per tornare dalla famiglia, prima di essere arrestato. Il colored sembra stesse recandosi al Porto di Pozzallo per prendere il catamarano. Avrebbe incontrato un siriano che avrebbe chiesto delle informazioni, senza sapere che si trattasse di un clandestino Fu arrestato perché sospettato di essere uno scafista. Riconosciuto innocente, non è potuto rientrare a casa per mancanza di soldi e di documenti. Sul luogo dell’incatenamento sono giunti polizia e carabinieri e, successivamente, il suo difensore, l’avvocato Pitrolo, che ha incontrato i funzionari della Procura che gli hanno assicurato la riconsegna di denaro, documenti ed oggetti già da domani. Rassicurazioni che hanno indotto il giovane a desistere dalla sua protesta con gli occhi lucidi perché finalmente potrà tornare a casa per abbracciare, contemporaneamente, il figlio che la moglie ha dato alla luce 23 giorni fa, mentre Satouri era in carcere. “Il mio assistito – dice l’avvocato Pitrolo – ora è più tranquillo. In questi giorni è stato costretto a dormire in strada e a mangiare qualche panino che ha potuto acquistare con gli spiccioli che qualche connazionale gli ha dato e con quello che qualche volta gli ho donato personalmente”. Dopo l’arresto, gli inquirenti sostennero che l’extracomunitario sarebbe stato impiegato a Malta come guida turistica. Nell’Isola dei Cavalieri risiede con regolare permesso di soggiorno insieme con la sua famiglia, perciò vi erano ragioni apparenti circa la sua presenza da clandestino in Italia, se non la sua illecita attività

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