MODICA. Convegno su “Minori e Giustizia Penale”

La giustizia non deve mostrarsi eccessivamente amica, ma distaccata. E’ uno dei concetti espressi ieri nel corso del convegno di Studi su " Minori e Giustizia Penale", organizzato dalla Camera Penale, dalla sezione locale dell’AIAF Sicilia, l’Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori, e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, in memoria dell’avvocato Giorgio Cassarino, che si è svolto al Palazzo della Cultura. Il saluto è stato dato dal presidente del Tribunale, Aurelio Catra, dal presidente della Camera Penale, Salvo Maltese, e dall’avvocato Ignazio Galfo, in rappresentanza dell’Ordine Forense. Il sindaco, Piero Torchi, ha portato il saluto della città ai convenuti. Illustri i relatori ed esperti nelle materie oggetto del programma che puntava sugli abusi su minori e sulla violenza minorile. Interessanti e molto ricche le diverse relazioni tra le quali quella della neuropsichiatra infantile Maria Costanzo, che si è soffermata su "La perizia sull’attendibilità del minore". L’oratrice ha aperto gli occhi su quelle che ha definito "capacità manipolatrici latenti nei minori, e da loro stessi utilizzate più o meno consapevolmente". "Occorre fare molta attenzione – ha spiegato – perchè i minorenni sanno impugnare la spada, seducendoci con i loro atteggiamenti infantili. Bisogna che la giustizia non si mostri eccessivamente amica ma, anzi che sia distaccata". E’ stato poi l’avvocato Ettore Randazzo, del Foro di Siracusa, a soffermarsi su "L’esame del minore: strategia e deontologia del difensore". Il legale aretuseo ha invitato i colleghi che in taluni casi rappresentano la parte civile nei processi, si accertare fortemente la veridicità dell’episodio denunciato "affinchè si escludano taluni dubbi prima di approdare in un’aula del tribunale. Questo servirà ad evitare la possibile strumentalizzazione del minore, attuata anche da genitori in contrasto tra loro, o di altri parenti implicati in casi, purtroppo sempre più frequenti, di violenze intrafamiliari, che si manifestano non solo con maltrattamenti fisici, ma anche tramite vessazioni psicologiche, nella gran parte dei casi molto dannose per l’equilibrio psico-fisico del minore. E’ indispensabile richiedere subito l’incidente probatorio, al fine di acquisire la versione definitiva dei fatti del minore ed evitare il supplizio di ulteriori interrogatori o perizie". Tra gli altri relatori il presidente della Sezione Penale del Tribunale di Ragusa, Michelino Ciarcià che ha trattato “Il sapere del minore nel Giusto Processo”, il professore Fabrizio Siracusano, l’avvocato Luisella Di Cataldo, Marisa Acagnino, consigliere della Corte d’Appello di Catania, Luisella Fanni, del Foro di Cagliari, Rosalia Castrogiovanni, del Tribunale per i minori di Catania. Angelo Busacca, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Catania, Enrico Lanza, ricercatore di Scienze Politiche all’Università di Catania, Vincenza Speranza, direttore U.S.S.M. di Catania. e Vania Patanè, associato di Diritto Processuale Penale all’Università di Catania.

nella foto l’avvocato Giorgio Cassarino, alla cui memoria è stato dedicato il convegno di oggi

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