PROVINCIA RAGUSA. LETTERA DI ABBATE E TUMINO ALLE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE

Ripartizione fondi ex-InSiCem. L’annosa disputa dell’assegnamento degli otto milioni di euro dei fondi ex-InSiCem riservati per la ricapitalizzazione delle aziende produttrici iblee, ed in particolare per quelle artigiane e agricole, spero sia arrivata all’epilogo. Ci preoccupa tuttavia il fatto che le organizzazioni di riferimento delle aziende del comprato agricolo a tutt’oggi non abbiano ancora proceduto alla presentazione di alcun progetto finalizzato all’investimento della quota parte spettante. La grave crisi che vessa il settore agricolo e lo scarso interesse che il governo regionale e nazionale danno nei propri bilanci per rilanciare e supportare le aziende iblee ci spinge a sollecitare la redazione di un vero e proprio piano di investimento delle somme derivanti dai fondi ex-InSiCem con lo scopo primario della ristrutturazione economica e della riconversione del mondo agricolo della provincia di Ragusa. Il nostro gruppo presso la V Commissione Consiliare della Provincia Regionale di Ragusa, sviluppo economico, nella persona del Cons. Abbate, esprime un componente che, come promotore di iniziative per queste realtà produttive, suggerisce di attuare una linea di condotta unitaria e sinergica tra le rappresentanze al tavolo per la gestione dei fondi ex-InSiCem, e segnatamente, a volere intraprendere iniziative progettuali tesi ad azzerare i costi di ristrutturazione creditizia di queste aziende, a sostenere la ristrutturazione e la riconversione delle imprese agricole e l’abbattimento degli oneri di interesse bancario per i costi di realizzazione per impianti energetici alternativi convenzionali. La presente vuole essere un invito alla mobilitazione di chi ricopre i ruoli di rappresentanza delle categorie produttive delle realtà locali perché, una volta dotati degli strumenti finanziari, quali quelli previsti appunto dai fondi ex-InSiCem, si possa dare un reale seguito alla soluzione dei problemi di uno dei motori trainanti dell’economia della provincia di Ragusa. Ci è gradito pensare, come in questo caso, che la collaborazione tra associazioni di categoria e rappresentanze istituzionali, se saldata in occasioni che contribuiscono allo sviluppo del territorio ed all’accrescimento della serenità delle imprese e dei cittadini, può senz’altro produrre ottimi frutti.

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