Si sono quasi tutti discolpati i sedici clandestini arrestati lo scorso fine settimana dagli agenti della Sezione Criminalità Extracomunitaria della Squadra Mobile di Ragusa e del Commissariato di polizia di Modica, in collaborazione con la Guardia di Finanza e con i Carabinieri della Compagnia di Modica. Ieri il Gip del Tribunale di Modica, Fabio Ciraolo, ha concluso il giro di interrogatori, per la precisione quelli riguardanti i quattro extracomunitari rinchiusi presso l’Istituto Penitenziario di Modica Alta, che sono stati patrocinati dall’avvocato Matteo Gentile. In buona sostanza hanno negato di avere parte diretta nell’organizzazione del viaggio della speranza e di avere pagato delle somme. In diversi hanno “puntato”, in particolare, il dito su tre persone che si trovato come loro recluse, indicandole come il comandante dell’imbarcazione, il suo vice ed il meccanico. Il magistrato modicano ha depositerà le sue decisioni in mattinata anche perché dovrà assumere le determinazioni alla luce di quanto emerso durante gli interrogatori di Jabir Hessen, Zaher Arafà Said Ahmed, Hamdi Ghed Mohamed, Yasser Arafà Saad, Ahmed Mohmed, Khalil Mohamed, Walid Ali Ahmed, Samih Khalil, Ghed Ahmed, Sayed Abd Rabbu, Sabri Mohamed, Hassan Mohamed Ghed, Alà Ahmed, Alì Arafà, Mohamed Zakaria Elbadaqui e Ide Ibrahim, tutti difesi, oltre che da Gentile, dagli avvocati Angelo Iemmolo e Vincenzo Iozzia ed accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, di disobbedienza a nave da guerra, resistenza contro nave da guerra del codice della navigazione. Tra di loro, uno Jabir Hessen, martedì era stato processato per direttissima per violazione della Legge Bossi-Fini, e condannato a sei mesi e venti giorni di carcere perché è risultato già espulso dal territorio italiano e, quindi, sarebbe rientrato nonostante il veto che già pendeva nei suoi confronti. Erano stati arrestati perché ritenuti i presunti scafisti del motopeschereccio che, avvistato dalle forze di polizia, per evitare l’abbordaggio aveva proseguito la rotta zigzagando per circa un miglio ed effettuando pericolose manovre, rischiando più volte la collisione con la motovedetta che ha anche cercato di speronare, si fermava dopo che i militari avevano esploso, a scopo intimidatorio, numerosi colpi d’arma da fuoco.
GIP MODICA. CONCLUSI OGGI GLI INTERROGATORI DEI 16 CLANDESTINI ARRESTATI LO SCORSO WEEK END
- Ottobre 17, 2007
- 6:46 pm
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