Ragusa. Marco Nanì (AN): Necessario un consiglio provinciale aperto sulle trivellazioni.

Il Presidente della commissione provinciale Territorio ed Ambiente, Marco Nanì (AN), alla luce del tavolo tecnico, dallo stesso convocato, qualche settimana fa con i dirigenti della Panther Eureka e a seguito della firma del DDL sulle trivellazioni, da parte del Presidente della Regione, ha proposto all’ordine del giorno, della sesta commissione, la richiesta al presidente del consiglio provinciale, di indire una seduta aperta del consiglio, sulle “trivellazioni” in provincia di Ragusa, a cui possano prendere parte diversi attori. “Ritengo necessario – afferma Marco Nanì – un consiglio provinciale aperto, per un confronto serio fra tutti quei soggetti che fino ad oggi si sono raffrontati soltanto a distanza senza un contraddittorio vero, una seduta consiliare aperta con la partecipazione della deputazione regionale e nazionale, dei sindaci dei comuni interessati, delle organizzazioni sindacali, dei rappresentati di categoria, dei comitati NO Triv, SI Triv e naturalmente la presenza dei responsabili della Panther Eureka, ai quali chiederò di fornire dettagliate informazioni tecniche e sull’impatto ambientale, relativo alle loro attività, in quanto ho notato, soprattutto fra i giovani, mancanza d’informazione, che ritengo indispensabile per sostenere una consapevole posizione.” “Questa mia proposta – continua Nanì – nasce dalla necessità di fare chiarezza su una questione complessa e sulla quale si è generata, ormai da tempo notevole confusione, infatti se in un primo momento il governo regionale si era espresso favorevolmente all’estrazione di gas naturale, adesso ha deciso di fare retromarcia, ciò a mio parere, non è una decisione dettata dalla ponderazione oculata, di pro e di contro, ma piuttosto sembra essere, una marcia indietro dettata dal populismo. Io confido – prosegue il Presidente della sesta commissione – in una nuova logica della politica, ossia quella di affrontare i problemi senza pregiudizi e senza alcuna posizione precostituita e demagogica, per questa ragione non sono prevenuto rispetto a nuove possibilità di sviluppo per il territorio, nuove opportunità, che mi sembrano, per una serie di fattori (conoscenze tecnologiche, contesto storico e maggiore responsabilità politica), del tutto differenti con l’esperienza del passato, quando il nostro territorio è stato oggetto di sfruttamento senza alcun ritorno, economico – sociale, per la collettività iblea. Credo che gli errori della classe politica del passato, non debbono impedirci di guardare avanti, anzi devono costituire monito per la classe dirigente di oggi e del domani, al fine di non commettere gli stessi errori. Bisogna valutare oggettivamente le opportunità di sviluppo, senza pregiudicare altri settori importanti della nostra economia quali ad esempio il turismo”. “Auspico – conclude Marco Nanì – che tutti insieme, politica e parti sociali, si possa serenamente valutare un’importante occasione di sviluppo rappresentata dall’estrazione di gas naturale”.

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