Indulto, 554 recidivi siciliani usciti dal carcere e rientrati

Sono 554 i detenuti "recidivi", siciliani, usciti dal carcere con l’indulto e rientrati per nuovi reati, che rappresentato il 17,7% sul totale di 2.812 che hanno usufruito del provvedimento nell’Isola. Questa è la "fotografia" scattata dal Dipartimento amministrazione penitenziaria, tra detenuti ex detenuti usciti con l’indulto, tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti, a cui si rivolge la "Progettazione integrata tra autorità pubbliche e privato sociale-Nap Italia", che ha organizzato un convegno questa mattina a Catania. Dopo l’applicazione dell’indulto (30 giugno 2006) i detenuti che hanno lasciato le carceri di Catania e provincia sono stati 307: la più alta percentuale di "fruitori" del provvedimento sono stati i detenuti di Giarre (136) e Catania, Piazza Lanza (115) seguiti a pari merito da Bicocca e Giarre con 28 scarcerati. Per quanto riguarda, invece, gli indultati da misura alternativa al 31 dicembre 2006 sono 281. "Sono dei dati che fanno riflettere – dice Maria Annunziata Riccioli, dirigente ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) di Palermo in rappresentanza del provveditorato regionale per la Sicilia -. Mentre sono stabili i dati relativi ai casi di affidamento a misure alternative le carceri stanno avviandosi sempre più verso un’altra inesorabile sovraffollamento. Non a caso anche le previsioni della Comunità europea confermano questo trend". Un altro dato da non sottovalutare è la minore percentuale di recidivi provenienti da detenzione alternative Uepe rispetto agli ex carcerati. Questo vuol dire che le misure alternative funzionano per la maggiore valenza rieducativa e che la chiave di svolta è accompagnare l’ex detenuto nel suo percorso di inclusione sociale. Il progetto "Nap" prevede l’attivazione nell’arco del 2007, in tutte le province siciliane di seminari con cadenza mensile aperti a operatori penitenziari in cui sarà illustrata la strategia europea di "Inclusione sociale". I seminari nelle province saranno gestiti da almeno cinque rappresentanti di enti pubblici e del privato sociale locale che da anni lavorano nel settore. Alla fine sarà stilato un report finale, che sarà consegnato a rappresentanti della Comunità europea, sulla base del quale definire le misure e le azioni da applicare in Sicilia ed all’assegnazione dei fondi 2007/2013.

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