Dichiarazioni Presidente Fiera Emaia su uso fondi Ex Insicem

“ Semmai i fondi Ex Insicem dovessero essere destinati al potenziamento e alla valorizzazione di enti fieristici, allora di diritto dovrebbero appartenere alla Fiera Emaia ”- Il presidente della Fiera Emaia Salvatore Di Falco risponde così alle dichiarazioni del Presidente degli Allevatori Siciliani Armando Bronzino che lunedì 17 dalle pagine del Giornale di Sicilia ha parlato dell’ utilizzo di 1 milione di euro proveniente dai Fondi Ex Insicem da destinare alla realizzazione di una grande struttura al servizio della zootecnia e dell’agroalimentare. “Dissento totalmente- prosegue il presidente della Fiera Emaia- da quanto dichiarato da Armando Bronzino. Qualora si pensasse di destinare una cifra così consistente per la realizzazione di un qualsiasi polo fieristico, è ovvio che queste risorse dovrebbero essere prima di tutto destinate alla Fiera Emaia. Da tempo Presidenza, Cda e Direzione lavorano alacremente per fare dell’Emaia un polo fieristico di rilevanza provinciale e per competenza e professionalità, peraltro confermate dai successi ottenute con i grandi numeri di Kamò, Agrem e Motespò, auspichiamo a diventare un punto di riferimento regionale e dell’intero Sud dell’Italia”. “ Tornando a Bronzino- conclude Di Falco- il presidente degli allevatori non può pensare di utilizzare i Fondi Ex Insicem per la realizzazione di un polo specialistico che peraltro si porrebbe come doppione della Fiera Emaia, infatti con l’edizione 2007 dell’Agrem, la specialistica dell’agricoltura, ci siamo posti l’obiettivo importante, peraltro riuscendoci ,di essere lo strumento promozionale di tutta la filiera agroalimentare e inoltre nella Campionaria di Novembre riserviamo un posto di riguardo proprio al comparto zootecnico. Le mie dichiarazioni in ogni caso non vogliono porsi in posizione dialettica con il presidente degli allevatori, né con la categoria da lui rappresentata, pertanto invito Bronzino a sederci ad un tavolo comune di concertazione con l’obiettivo di migliorare ciò che già esiste”.

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