Modica: Il sindaco raccoglie l’allarme della crisi agricola

Il sindaco di Modica, Piero Torchi, coinvolge le diverse istituzioni dopo l’allarme lanciato dall’imprenditore Carmelo Santaera, secondo cui le aziende agricole e zootecniche sono al limite del collasso generale. Il primo cittadino ha rivolto l’appello all’assessore regionale per l’Agricoltura, al presidente della Provincia, Franco Antoci, e all’assessore provinciale all’Agricoltura, Enzo Cavallo, oltre che al Prefetto di Ragusa, perché si adoperino, ognuno per le proprie competenze per trovare insieme delle soluzioni alla pericolosa situazione. “Trasmetto copia della nota che mi è stata consegnata dall’imprenditore modicano – ha scritto Torchi – in merito alla recrudescenza dello stato di crisi che investe il comporto agricolo-zootecnico in provincia e nel comprensorio di Modica”. Il capo dell’amministrazione comunale, dunque, è stato il primo a sensibilizzarsi sullo stato di un settore che “piange” difficoltà e che rischia il tracollo. “Ritengo che l’appello di Santaera – sottolinea il sindaco – sia un’utile testimonianza dello stato di disagio in cui vivono gli operatori e sia anche ricca di interessanti spunti per l’avvio di un tavolo di concertazione”. Le difficoltà di mercato, gli aumenti delle materie prime sono alla base delle difficoltà aziendali. A questo si deve aggiungere che le banche hanno diminuito notevolmente la propria disponibilità nei confronti del mondo agricolo, con la riduzione degli affidamenti e dei servizi bancari. Le industrie mangimistiche non riescono più a gestire un credito sempre in aumento al trascorrere di ogni esercizio e non garantito dalle leggi in vigore: oggi più che mai la merce è consegnata alle aziende che riescono a rispettare nel breve termine gli impegni sulla merce consegnata. “Tutto questo – incalza Carmelo Santaera – porterà al fallimento una città o meglio una provincia che vive di agricoltura già da millenni senza alcuna alternativa. Non si chiede alcun contributo economico, bensì un intervento di tutti ed in qualsiasi modo. Ai nostri governanti regionali e ai vari parlamentari chiediamo un intervento a sostegno della zootecnia, magari facendo sentire non solo i buoni propositi, ma anche i fatti ed in particolar modo sulla modifica della parte burocratica. Non c’è volontà di continuare nelle campagne e né tantomeno un ricambio generazionale. La burocrazia e le tasse nel mondo agricolo, scoraggiano qualsiasi iniziativa imprenditoriale. In provincia di Ragusa la zootecnia è un valore ed una tradizione radicata nel Dna delle persone: non è un bene Unesco, ma è un valore da salvaguardare, attiviamoci tutti per mantenere questa tradizione”.

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