Modica: La riduzione dei posti letto al Maggiore preoccupano il sindaco Torchi

“Le risposte fornite dalla direzione Generale dell’Ausl n. 7 di Ragusa in ordine alla già decretata riduzione dei posti letto presso l’Ospedale di Modica sono assolutamente incongruenti e ben lungi dal rassicurare non solo il Sindaco ma anche i Parlamentari e le forze politiche intervenute e soprattutto i cittadini”. Questa la risposta del Sindaco di Modica Piero Torchi, dopo la replica dell’Ausl, 7 all’allarme lanciato ieri sul paventato ridimensionamento del “Maggiore”. “Se si tratta di un errore formale dell’Assessorato o della Gazzetta Ufficiale della Regione come sostenuto – prosegue Torchi – si richieda immediatamente una rettifica e l’Ausl si faccia parte diligente nell’avviare l’iter. Se invece come appare evidente dalle carte, dal 31 dicembre 2002 al 31 dicembre 2007 Modica perderà tra posti letto già istituiti e da istituire ben 42 unità su 79 in Provincia allora la dimensione del problema è chiara ed evidente. Resta un dato inoppugnabile: l’assenza di ogni forma di concertazione con il territorio, la mancanza di un qualsiasi coinvolgimento delle Istituzioni e della politica sulle scelte della programmazione e una illogicità generale nelle proposte fatte. Come spiegare infatti l’indicazione pervenuta dal management dell’OMPA di Ragusa di tagliare solo 2 posti letto per raggiungere il tetto di contenimento della spesa, rapportati ai 42 posti letto di Modica? Appare ogni giorno sempre più evidente come la discriminante dei servizi sanitari in Provincia e soprattutto nel comprensorio modicano sia il budget e no l’efficienza e la qualità degli stessi, cosiccome l’istinto di autoconservazione del management miri più al raggiungimento degli obbiettivi economici che garantiscono i remunerativi contratti piuttosto che alle fondamentali garanzie per la salute dei cittadini”. “Su questa vicenda non molleremo – conclude Torchi – chiamando a raccolta quanti, Istituzioni, politica o società civile vorranno raccogliere il nostro appello. Ne ci faremo intimorire dalle risposte arroganti di qualcuno; vogliamo chiarezza, per noi, per i nostri cittadini e per quanti vorranno schierarsi dalla parte degli utenti”.

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