Buone notizie e soddisfazione per Artigiani e Commercianti per i contributi Inps non pagati

del Comitato Spontaneo Artigiani e Commercianti per la vicenda riguardante i contributi Inps non pagati. E’ stato, infatti, presentato un disegno di legge alla Camera dei Deputati in materia di modalità di pagamento dei contributi previdenziali e relativi interessi e sanzioni. Nella premessa, l’onorevole Riccardo Minardo, promotore dell’iniziativa, illustra dettagliatamente la situazione sempre più complessa e preoccupante che vivono le categorie produttive degli artigiani e commercianti del Mezzogiorno, con particolare riferimento alla provincia di Ragusa, rilevando quanto la problematica si sia trasformata in una vera e propria calamità sociale per il cui sostegno è scesa in campo anche la chiesa con il proficuo interessamento della scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico “Giorgio La Pira”. Il disegno di legge interviene in materia previdenziale al fine di superare alcune discrasie che la normativa vigente determina nell’ambito delle modalità di pagamento dei contributi previdenziali per venire incontro alle esigenze di tutto il tessuto produttivo. Solo in questo modo possono essere ripianati i debiti con l’Inps e nello stesso tempo le imprese potranno continuare la loro attività in modo sereno. “La situazione – dice Antonio Firringieli del Comitato medicano – ogni giorno diventa sempre più insostenibile e ci sono serie possibilità che possa degenerare in conseguenze pesanti ed incontrollabili”. Gli articoli uno e due tendono a razionalizzare le attuali modalità di pagamento dilazionato dei crediti contributivi attribuendo espressamente all’Inps la funzione autorizzatoria della rateizzazione sino al limite massimo consentito di 60 rate e ad eliminare gli interessi di mora e le sanzioni. “Tale disegno di legge – dice Minardo – prevede perciò interventi mirati e decisivi per favorire la continuità di ogni attività a garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali che diversamente porterebbe ad aumentare la disoccupazione”.

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