La vicenda della denuncia sanitaria della 35enne modicana. Risponde Manno

La vicenda della donna modicana di 35 anni, affetta da due anni da tetraparesi e deficit cognitivo con idrocefalo triventricolare, sottoposta a ben dodici interventi chirurgici, in costante peggioramento sia fisico che mentale, che rischia la totale immobilità se non otterrà immediatamente la necessaria assistenza, denunciata in questi giorni all’opinione pubblica, provoca la reazione del direttore generale dell’Ausl 7, Fulvio Manno, che ieri ha effettuato un’indagine per avere un quadro chiaro della situazione. “Si tratta – dice il manager – solo di un caso, sollevato anche da alcuni personaggi che senza avere alcuna conoscenza dello stato della paziente e di quanto fatto dall’Azienda, anche in deroga e in misura maggiore di quanto previsto dalla normativa in materia. Risulta, infatti, che la paziente ha presentato richiesta di assistenza domiciliare allo sportello ADI di Modica il 16 novembre dell’anno scorso. La valutazione congiunta con il medico curante è stata compiuta il giorno dopo ed è stato stabilito il piano d’intervento a domicilio. Sempre nella stessa data, la paziente è stata presa in carico dalla Cooperativa MediCare per l’erogazione di assistenza infermieristica e riabilitativa. E’ stato, altresì, comunicato ai Servizi Sociali del Comune di Modica, il 24 novembre 2006, che la signora necessita di valutazione per essere assistita anche dai Servizi Sociali”. Secondo Manno la paziente è stata assistita ininterrottamente dalla presa in carico fino ad oggi rispettando tutte le richieste d’integrazione e variazione di assistenza infermieristica e riabilitativa proposte dal medico curante e sempre condivise dall’Unità Valutativa Distrettuale. L’assistenza infermieristica erogata negli ultimi due mesi consiste in interventi giornalieri e, a richiesta del Medico curante, anche di accessi trigiornalieri per praticare terapia antibiotica intramuscolo. “Il 18 maggio scorso – prosegue – è stato proposto dal Medico curante il ricovero in ospedale. La paziente è stata dimessa il 28 giugno e ripresa in assistenza infermieristica lo stesso giorno, con il piano d’intervento infermieristico proposto dall’ospedale e dal Medico curante, consistente in tre accessi giornalieri per terapia intramuscolo. Sempre nella stessa data, ha ripreso anche l’assistenza riabilitativa. La riabilitazione è stata erogata dal 17 novembre dell’anno scorso fino al 25 febbraio 2007 per cinque giorni la settimana; tre volte da tale data al 2 luglio. La verifica per l’eventuale proroga o dimissione dalla riabilitazione è stata concordata con il Medico curante per oggi. Non risulta vero il fatto che alla paziente non sia stata assicurata alcuna assistenza riabilitativa nel mese di giugno, in quanto si trovava ricoverata in ospedale dal 19 maggio al 28 giugno”. Il 13 dicembre dell’anno scorso, il Direttore Generale, Fulvio Manno, ha autorizzato l’erogazione, tramite la farmacia dell’Ospedale “Maggiore” di Modica e sotto la propria personale responsabilità, di alcuni costosi farmaci di fascia C, dal costo totale di 400 euro mensili, che altrimenti avrebbero gravato sul bilancio familiare essendo tale fascia di farmaci a totale carico dell’assistito. Sono stati, inoltre, forniti presidi ortopedici, prodotti per medicazione e contributi spese per ricovero fuori regione.

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