LA SITUAZIONE COMMERCIALE ODIERNA IN PROVINCIA DI RAGUSA VISTA DAI DIPENDENTI DELLE AZIENDE…

Quale coordinatore del Comitato dei dipendenti degli esercizi commerciali di tutta la provincia, che ad oggi ha superato i 200 iscritti, ritengo di poter oggi redigere un’accurata analisi, scaturita dalla mia, seppur breve ma molto intensa, esperienza nel settore terziario della provincia. Un’analisi che porgo alle parti sociali, chiedendo di correggere eventuali discordanze con la realtà, dimostrandolo con prove certe e senza voler creare polemiche distruttive, ma volte a costruire un lavoro serio e produttivo. Si è oggi, in una fase molto delicata, quasi ad un “punto di non ritorno” per l’economia modicana e dei comuni limitrofi. Esistono , a mio avviso, 3 realta’: 1) quella modicana composta per lo piu’ da piccola e media impresa 2) quella ragusana composta, oltre che dalla piccola impresa, dalla Grande Distribuzione; 3) e quella dei comuni limitrofi, composta dalla piccola impresa ed a gestione familiare. La realtà modicana vive una situazione tutto sommato serena, grazie ad un Sindaco da sempre sensibile alle problematiche del settore, e ricercando sempre la giusta mediazione per una convivenza serena tra le parti sociali.Ma vi è anche uno stallo causato dalla scarsità di dialoghi costruttivi tra segretari cittadini dei sindacati ed associazioni di categoria, cosa a cui noi del Comitato , coadiuvati anche dal Sindaco, abbiamo cercato di ovviare, visti gli ottimi risultati ottenuti dalla collaborazione con le associazioni di categoria, scaturiti dalla nostra serena e produttiva propensione al dialogo; mentre a Ragusa vi è una situazione in continua evoluzione e sviluppo , grazie ad un Sindaco chiaramente interessato a promuovere soprattutto la G.D., che chiaramente apporta un aumento dell’afflusso turistico in città, ed altri benefici da “sottrarre” all’economia modicana fino ad oggi leader in provincia, esigendo comunque dai sindacati provinciali di tutelare, per quanto possibile, i dipendenti(senza pero’ valutare totalmente le nostre idee/esigenze), in prospettiva dell’oramai chiara e visibilmente reclamata (solo dalla G.D.) apertura di 52 domeniche l’anno; ed in provincia, come in tutte le realtà commerciali di piccola impresa o a gestione familiare, vi e’ una situazione di grave inasprimento dei disagi che, se fino ad ieri potevano esser sopportati, seppur con la nascita della media impresa soprattutto nel modicano, oggi diventa insostenibile e rischia di calpestare definitivamente i piccoli negozianti, contribuendo di certo a favorire anche un aumento esponenziale del lavoro irregolare. Ipotizzando che a Ragusa si apriranno gli esercizi commerciali per 52 domeniche l’anno, Modica ed il comprensorio provinciale potra’ reagire in due modi sostanzialmente, ovvero 1)continuare ad aprire 28 festivi l’anno, ma consci che a 10 km. di distanza vi e’ una realta’ economica molto potente capace di aprire anche quando i commercianti di Modica saranno chiusi, e per ben 24 domeniche/festivi in piu’, quindi con un conseguente e fisiologico calo di fatturato, corrispondente, nella piu’ ottimistica delle ipotesi,a licenziamenti di alcuni dipendenti. 2)oppure adeguarsi all’apertura di tutti le domeniche e festivi dell’anno, consci di non poter contrastare adeguatamente alla G.D. per motivi logistici e di organizzazione, nonché di costi eccessivi, e con conseguenze forse piu’ “catastrofiche” della prima ipotesi. Il pericolo è realmente esistente! Oggi non risulta piu’ di fondamentale importanza tutelare le turnazioni dei dipendenti, facoltà oramai assodata ed approvata dalla parte datoriale, bensi’e’ divenuto essenziale tutelare i posti di lavoro! Ed il problema non va’ di certo risolto chiedendo l’intervento dell’Ispettorato del lavoro, ma disponendo una collaborazione intensa e programmatica tra noi dipendenti(con o senza i sindacati) parte datoriale e Pubblica amministrazione. Chiedo , quindi, al Sindaco Piero Torchi di voler continuare nell’intento di far discutere attorno ad un tavolo le parti interessate, compresi i sindaci dei comuni limitrofi, nonche’ i sindacati provinciali, visto che comunque si desume siano essi i principali attori delle problematiche citate, pur essendo stati fino ad ieri lontani dai problemi dei dipendenti del terziario, magari dedicati ad altri settori, seppur fondamentali per la crescita dell’economia modicana e provinciale. Chiedo al Sindaco Di Pasquale ed ai segretari cittadini e/o provinciali di codesti sindacati, di riflettere sulle conseguenze occupazionali che ne deriveranno dall’ incremento della G.D., poiche’ e’ vero che essa dara’ nuovi posti di lavoro, ma e’ anche vero che ne causera’ la perdita di altrettanti. Chiedo a tutte le parti sociali di voler intervenire nell’annosa questione solo se apportatori di idee costruttive e non deleterie per tutta l’economia modicana, senza attaccarla con il solo scopo di raggiungere i propri fini, magari strumentalizzando il nostro comitato indipendente e apartitico. Noi dipendenti, ed oggi parlo a nome di 200 dipendenti iscritti, (numero esiguo ma forse superiore agli iscritti dei 3 sindacati principali tra le aziende commerciali), non vogliamo chiedere l’impossibile alle nostre aziende, ma il solo rispetto dei nostri diritti, partendo dal presupposto che anche noi , da subito, dobbiamo lottare affinche’ i nostri posti di lavoro non vengano lambiti da interessi economici piu’ grandi, poiche’ la nostra attività apporta un grandissimo sostegno all’economia provinciale.

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