Modica: Polemiche in consiglio per la variante al PRG

Si inalbera il presidente del consiglio comunale, Enzo Scarso, ad accuse mossegli dall’ex consigliere comunale ed ex coordinatore di Idea di Centro, Giovanni Rosa, in merito alla variante al Piano Regolate Generale, che va in consiglio comunale martedi prossimo. Rosa da lezioni normative al presidente, il quale nei giorni scorsi, ha invitato i consiglieri comunali a dichiararsi compatibili o meno a trattare l’argomento. "Ciò – dice Giovanni Rosa – non è previsto da alcuna norma in materia. L’incompatibilità non può riguardare la proposta di variante nella sua generalità, ma riguarda le eventuali proposte di modifiche od integrazioni avanzate in sede di trattazione da consiglieri che, loro stessi o parenti fino al quarto grado, risultano proprietari di terreni o case interessate alle proposte di modifiche od integrazioni in senso migliorativo. La procedura adottata dal presidente del consiglio comunale – aggiunge Rosa – farà scattare nella maggior parte dei consiglieri comunali, una sorta di posizione di autodifesa e di paura, peraltro ingiustificate, che li porterà a dichiararsi incompatibili, impedendo ancora una volta alla nostra città, di dotarsi di questo importantissimo strumento che, ad oggi, serve solo a fissare delle regole importanti per il futuro urbanistico della nostra città e non certamente per una vera pianificazione peraltro già concretizzata". Pronta la replica del presidente della civica assise: "questo intervento – spiega Enzo Scarso – ingenerosamente, tenta di addebitare ogni eventuale problema concernente la compatibilità al Piano Regolatore Generale dei consiglieri comunali, al sottoscritto e non permetterò a nessuno di speculare su una questione che, in auguro veda il consiglio comunale, nei pieni poteri per affrontarla ed assumere le scelte conseguenziali. Le preoccupazioni sollevate risultano eccessive poichè, i consiglieri comunali eletti, i quali sprovveduti o suggestionabili non sono, sono stati informati che, in caso di dubbi sulla propria compatibilità, derivanti da possedimenti di familiari sino al quarto grado, è a disposizione un apposito ufficio del piano che fornirà tutte le delucidazioni in merito. Credo che in questa fase – conclude il presidente del consiglio comunale – anzichè puntare il dito su qualcuno, creare allarmismi o preoccuparsi preventivamente di questioni non ancora emerse, sia il caso che – tutti – animati dal giusto spirito di servizio e con quella lealtà, trasparenza e serenità di giudizio, valutino con attenzione e con coscienza le reali cause di incompatibilità allo strumento urbanistico". L.M.

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