Modica: “La questione della riduzione delle attività di riabilitazione da parte dell’AUSL 7 divenuta oramai insostenibile

“La questione inerente la riduzione delle attività di riabilitazione da parte degli Enti convenzionati con l’AUSL 7 divenuta oramai insostenibile e rischia di compromettere in maniera irreversibile le condizioni di salute di alcuni pazienti”. A rilanciare la querelle che ha tenuto banco nei giorni scorsi è il Sindaco di Modica, nel cui ufficio stanno pervenendo le segnalazioni di tanti cittadini che sono stati improvvisamente privati del servizio, dopo una prima riduzione delle prestazioni, ovvero che, a dispetto delle gravi condizioni di salute, non riescono a poter accedere ai servizi di fisioterapia e riabilitazione a causa del blocco nel turn-over delle prestazioni attuato dopo la decisione dell’AUSL 7 di contrarre la spesa dei 12% nel 2° semestre dell’anno. “Assistiamo impotenti a casi paradossali a volte anche drammatici – prosegue il Sindaco Torchi- e ne voglio citare solo uno come simbolo di questa battaglia. Una giovane donna di 35 anni, afflitta dal 2005 da una grave forma di encefalopatia tossica, sottoposta a ben 12 interventi chirurgici, con progressivo deterioramento delle condizioni mentali e fisiche, allettata da 18 mesi, in preda ad atroci sofferenze per le piaghe, madre di due figli in tenera età da accudire, a rischio di immobilità assoluta irrecuperabilità se non immediatamente assistita. Dal novembre 2006 l’assistenza fisioterapica , l’unica possibile, è passata da 6 a 3 prestazioni settimanali, per cessare completamente senza soluzioni alternative a giugno 2007. Da allora la domanda di accesso ad una firma di riabilitazione indiretta, tramite il CSR, visto che non era più possibile avere quella diretta della AUSL, giace inaccolta per mancanza di risorse. Mi chiedo da cittadino e da Sindaco, esiste un caso più grave ed urgente di questo assistere? Esistono priorità maggiori? Può a tali condizioni applicarsi solo una rigida logica ragionieristica? Per quanto mi riguarda la signora, di cui con il Suo consenso e quello della famiglia ho citato il caso, diventerà un simbolo; il simbolo di una battaglia di civiltà da cui spero la politica, quello di tutti, non può uscire sconfitta. La reazione deve esserci, forte ed immediata, altrimenti alla rinuncia della politica dovranno far fronte le Istituzioni, non solo quelle rappresentate dagli Enti Locali, ma ogni organo ed organismo che ha con fine proprio la tutela della salute e della vita”. Il Sindaco Torchi ha particolarmente apprezzato l’intervento del leader dell’UDC, On. Drago, quando ha ribadito, dopo l’impegno dei mesi scorsi, l’emergenza sanitaria in provincia quale elemento prioritario nell’agenda del dibattito politico-istituzionale in provincia di Ragusa: “Il fatto che ancora una volta si sia levata la voce autorevole dell’On. Drago è un segnale positivo che spero venga immediatamente raccolto dagli altri parlamentari e dai partiti. Penso sia definitivamente finito il tempo delle analisi su cui in tanti concordiamo, e sia giunto quello dei fatti concreti, anche con interventi ed azioni traumatiche che ripartino in provincia e sul territorio la necessaria dose di fiducia da parte dei cittadini nei confronti di una sanità che si regge oggi solo sulla capacità e sulla buona volontà di medici ed operatori”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa