Riprenderà il 16 luglio il servizio di pullman per Umbria e Toscana. Risolutivo l’intervento dell’on. Ammatuna.

Riprenderà il 16 luglio il servizio automobilistico di collegamento fra la provincia di Ragusa e l’Umbria e la Toscana. Lo rende noto l’on. Roberto Ammatuna che ha avuto assicurazioni in tal senso dai vertici di Sais Autolinee, la società capofila del pool di aziende che dal 2001 gestisce il servizio in concessione. Lo stesso parlamentare della Margherita aveva denunciato nei giorni scorsi la soppressione delle fermate in partenza ed in arrivo, site in provincia di Ragusa, operata dallo scorso maggio. In un’interrogazione, rivolta all’assessore regionale ai Trasporti, l’on. Ammatuna rilevava come la decisione del pool di aziende contrastasse con la concessione rilasciata a Sais Autolinee e agli altri partners e come la soppressione delle fermate in provincia di Ragusa contribuisse ad aggravare la situazione di precarietà dei collegamenti da e per la provincia iblea. L’on. Ammatuna ha incontrato a Palermo i dirigenti di Sais Autolinee, rendendosi portavoce dei notevoli disagi arrecati ad una consistente fascia di utenza che aveva trovato nel servizio un’alternativa comoda e a basso costo per gli spostamenti verso luoghi di studio o di lavoro. “Devo ringraziare i vertici della Sais Autolinee per la grande sensibilità dimostrata verso le istanze della provincia di Ragusa di cui mi sono reso portavoce”, dichiara l’on. Ammatuna. “Purtroppo – prosegue il parlamentare regionale – le logiche aziendali difficilmente si coniugano con la situazione infrastrutturale iblea che è quella che è e che fa scappare quanti desiderano effettuare una qualsiasi forma di servizio di mobilità: i costi sono eccessivi. Le responsabilità della Regione in tutto questo sono enormi, in considerazione anche dei tagli che il governo regionale ha praticato ai danni delle società di autolinee, dei quali sentiamo gli effetti negativi soprattutto noi, in periferia, e della mancata definizione dei contratti di servizio con le aziende interessate che crea incertezze e disagi che si ripercuotono sulla qualità di un servizio primario quale è quello della mobilità”.

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