Gli Italiani non conoscono ancora il significato della sigla di certificazione DOP.

Gli Italiani non conoscono ancora il significato della sigla di certificazione DOP. E’ questo il commento che è scaturito da un importante meeting organizzato dal consorzio Olio Dop del Chianti nella splendida sala della Gipsoteca a Firenze lo scorso 12 maggio. Infatti sembra che solo il 5 % dei consumatori italiani sia a conoscenza del valore aggiunto che l’acronimo DOP garantisce al prodotto che si trova sugli scaffali dei negozi. Di conseguenza è estremamente ridotto il numero di compratori che acquista e utilizza abitualmente l’olio Dop con il rischio che questo straordinario tesoro del nostro patrimonio agroalimentare rimanga relegato al ruolo di chicca per intenditori. Partendo da questo presupposto il convegno fiorentino, al quale hanno partecipato noti giornalisti ed esperti di settore, ha tentato di proporre soluzioni utili per un lancio definitivo dell’olio Dop. Packaging più accattivante, un formato di bottiglia comune a tutte le Dop, etichetta e collarino in grado di spiegare al consumatore il reale valore del prodotto, Ma, soprattutto, si è evidenziata la necessità di organizzare una vera e propria campagna pubblicitaria che spieghi agli Italiani il motivo per cui vale la pena spendere qualche euro in più per acquistare un olio certificato. Una campagna che, ovviamente, deve essere supportata da fondi istituzionali. I Consorzi e i produttori, dal canto loro, devono fare fronte comune: nel pubblico deve farsi strada l’idea che, al di là delle evidenti differenze legate al territorio, alle cultivar e alle tradizioni, esiste un mondo omogeneo, quello appunto delle Dop dell’olio, in grado di garantire un prodotto e di differenziarsi in maniera positiva dal resto della produzione italiana e internazionale. La proposta è stata subito accolta anche dai responsabili del Consorzio di tutela DOP Montiblei . "Soltanto facendo realmente comprendere ai nostri consumatori quanto vi sia in una bottiglia di olio Dop di salutistico, di controlli, di puro piacere gustativo – ha sottolineato Salvadore Spatola, Neo Presidente del Consorzio – possiamo sperare di vincere questa difficile battaglia". Mentre la battaglia risulta già ampiamente vinta dal punto di vista della qualità. In quell’occasione infatti un panel di esperti degustatori ha avuto modo di assaggiare gli oli inviati da ben 34 DOP riscontrando un elevato livello medio. "Molte bottiglie davvero notevoli – ha commentato Marco Oreggia, presidente della giuria internazionale – con alcune punte di assoluto valore che confermano l’ottimo stato di salute delle Dop dell’olio nostrano. Non resta quindi che attivarsi affinché il maggior numero di Italiani possa conoscere questi tesori ". Tra le 34 DOP invitate a Firenze naturalmente spiccavano alcune sigle siciliane come la Montiblei, la Val di Mazara e le Valli Trapanesi. Per la cronaca e bene dire che l’azienda Agricola Rollo ha ottenuto il Diploma di Merito,come più rappresentativa della nostra Dop.

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