I commercianti di Modica soddisfatti dell’accordo raggiunto ma stanchi di subire attacchi

Soddisfatti per l’accordo raggiunto, ma stanchi degli attacchi subiti. E’ la sintesi di pensiero dei commercianti di Modica, rappresentati dalle associazioni di categoria Ascom e Consorzio Polo Commerciale, dopo la querelle sull’apertura del 2 giugno. A seguito dell’incontro di martedì scorso, tra il sindaco Piero Torchi, l’assessore allo Sviluppo Economico, Carmelo Drago, ed i rappresentanti delle due associazioni, Girolamo Carpentieri e Antonio Aurnia, per il Polocommerciale, Bruno Azzarelli e Giorgio Piccionello, per l’Ascom, e Carmelo Giannone, per la Confesercenti, è stato raggiunto l’accordo: apertura dei negozi il 2 giugno e chiusura, invece, per il primo luglio. Una mediazione che ha visto concordare le due parti ma pure i rappresentanti dei neonati comitati dei lavoratori, che hanno accolto con soddisfazione tale decisione e con i quali le forze imprenditoriali hanno voluto intraprendere un nuovo percorso di dialogo e programmazione. Un esito che dimostra un’unità  di intenti degli attori chiamati a tutelare quel commercio di cui Modica si è sempre potuta vantare, “ma che a turno subisce disappunti ed attacchi da chi, forse, punta il dito senza tener conto delle gravi conseguenze che potrebbe causare, non solo sul piano imprenditoriale, ma anche occupazionale”. “E se negli anni bisognava difendersi dalle accuse della Chiesa, dei sindacati o dei lavoratori – dicono i rappresentanti del commercio – oggi si assiste al grido di qualche gruppo politico che urla contro tutto e tutti, diffondendo panico e creando spaccature tra chi, invece, vuole la mediazione. Siamo stanchi e amareggiati di essere continuamente attaccati. Se prima dovevamo preoccuparci di sedare gli animi e di cercare il dialogo tra le parti, oggi ci troviamo ad affrontare problemi ben più gravi; l’apertura di altre realtà commerciali limitrofe, il cambiamento repentino del mercato e il calo degli afflussi sono i veri attacchi da cui bisogna difendersi. Modica ha dimostrato negli anni di avere un modello di commercio unico in Sicilia e soprattutto di unire il comparto senza distinzione di area, ma con un unico interesse. Oggi, purtroppo, questo primato può essere compromesso. Forse, allora, non si vuole che Modica abbia questo ruolo nel panorama commerciale, ma che torni ad essere la città  di qualche decennio fa, senza identità . Se così è, ci vedremo costretti ad investire altrove, dove maggiormente è apprezzato l’impegno e la volontà di fare impresa”.

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