MODICA. INFERMIERE OSPEDALE MAGGIORE. “Mi hanno puntato una pistola in testa”

Scioccante dichiarazione di un infermiere professionale in servizio all’Ospedale Maggiore nel corso di un’assemblea dei lavoratori svoltasi presso il nosocomio. Un utente, infastidito dai tempi d’attesa al Pronto Soccorso, lo avrebbe minacciato con una pistola. E’ stato, come si diceva, lo stesso infermiere a rendere edotti i numerosissimi colleghi che sono rimasti sbigottiti da tale affermazione. “Al Pronto Soccorso – ha detto l’uomo prendendo la parola – rischiamo l’incolumità personale e, addirittura, la vita. L’altro giorno una persona, arrabbiata per l’attesa nell’apposita saletta, quando ho aperto la porta per chiamare il successivo utente, ha estratto una pistola e me l’ha puntata alla testa”. Parole che hanno fatto calare il gelo nell’aula dove si teneva la riunione sindacale e che non mancherà si aprire un dibattito non solo interno sulla salvaguardia dell’incolumità di coloro che giornalmente, oltre a svolgere il proprio lavoro professionale tra gente che soffre, che lamenta problemi fisici e nei confronti dei quali, spesso, ci si deve trasformare in assistenti sociali, rischiano continue aggressioni, offese, e non solo verbali. Tutto questo per le difficoltà nel garantire un servizio di pronto soccorso organizzato con quello che, oramai, in molti ospedali viene attuato, ovvero il “Triage”, che a Modica dovrebbe partire con l’apertura della nuova ala, e che consentirà di sveltire l’assistenza attraverso l’incanalamento delle urgenze(sono assegnati dei colori secondo la gravità). Ma tutto ciò anche per la mancanza di un presidio di polizia al “Maggiore” del quale da tempo si parla ma che non trova soluzioni. La presenza fissa delle forze dell’ordine garantirebbe una certa tranquillità al personale medico e paramedico, agli ausiliari e a coloro che giornalmente operano presso la struttura.