PROCESSO A PRESUNTI SCAFISTI. MODICA, IL TESTE-CHIAVE INGUAIA I DUE IMPUTATI

Il testimone-chiave dell’accusa ha riconosciuto i due imputati quali scafisti dello sbarco di 95 clandestini, avvenuto a Cava d’Aliga l’otto settembre del 2006. Il riconoscimento è avvenuto nel corso della ricognizione personale, il classico confronto all’americana, svoltosi presso la sede della Compagnia dei Carabinieri, dove giudici e avvocati si erano trasferiti per l’adempimento. Il teste faceva parte del carico umano che approdò sulla costa sciclitana ed ha individuato, celato nel buio gli egiziani Abukadra Mohamed Eslam, 25 anni, e Waheb Abd Emad, 26 anni, quali il capitano e l’aiutante di questi che erano alla conduzione del natante. I due imputati, al momento dell’arresto avevano fornito false generalità e si erano spacciati per marocchini. Hanno sempre rigettato le accuse sostenendo di essere stati, invece, componenti il carico umano partito per trovare fortuna in Italia. Il teste dell’accusa, in atto, gode del regime di protezione. Abd Emad è Comunque recidivo, avendo lo scorso anno patteggiato la pena per lo stesso reato. L’egiziano era stato espulso dal territorio italiano nel quale aveva clandestinamente fatto ritorno. Prima della ricognizione, il collegio penale del Tribunale di Modica, aveva escusso un esponente della Guardia Costiera che aveva intercettato il natante, ma dalla testimonianza di quest’ultimo non erano emersi grossi risultati in quanto ci sono stati parecchi “non ricordo”. Le conclusioni del procedimento sono state fissate per il 23 maggio.

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