Nota sulle amministrative 2007 C’è anche lo spazio del discernimento

Ogni tempo ha le sue campagne elettorali: una volta c’erano i comizi, oggi le convention; una volta c’era una militanza appassionata che si diversificava sulle idee, oggi appare più evidente la diversificazione degli stili con cui ci si rivolge all’elettorato. Sempre ci sono state promesse e veloci inaugurazioni o annunci di finanziamenti a ridosso delle elezioni: certo oggi, rispetto al passato, non convincono più nessuno, c’è il rischio tuttavia che si allarghino gli spazi del qualunquismo. Sembra importante allora che a tutti i livelli si favorisca lo spazio del ragionamento, del discernimento, del confronto. Va ricordato peraltro che l’esercizio del voto non è solo un diritto, ma è anzitutto un “dovere civico”, sancito dalla nostra Costituzione come momento alto di partecipazione alla costruzione del bene comune. Suggeriamo, per questo discernimento, quattro elementi: 1)L’informazione su come si vota: molti la chiedono; c’è chi non conosce la possibilità del voto disgiunto tra il consigliere di una coalizione e il sindaco di un’altra coalizione o del voto solo per il sindaco senza indicare preferenze per i consiglieri; altri vogliono capire perfino cosa corrisponde ai vari simboli data la veloce evoluzione degli ultimi tempi. Questo compito potrebbe essere proprio soprattutto dei mezzi di comunicazione e delle agenzie educative. 2)Una lettura attenta dei programmi dei candidati a sindaco e a presidente della provincia, che permettono di superare il livello della mera propaganda e dei facili slogan. Questo è un dovere prioritario per ogni elettore che voglia esprimere un voto responsabile. 3)L’attenzione a quelle che – già per Platone – erano le condizioni necessarie perché la politica fosse vera, a vantaggio di tutti: la giustizia e il pudore. Che viene meno in modo grave quando si usa ogni occasione – e perfino la sofferenza, la beneficenza e il ricordo dei morti – per scopi elettorali. Contro questi abusi l’impegno e l’indignazione devono essere corali, essendo in gioco i valori più alti della tradizione modicana, della nostra pietà e religiosità popolare. 4)Il rispetto delle regole in campagna elettorale: pensiamo non solo alle affissioni selvagge, ma anche al rispetto dell’avversario politico o alla salvaguardia della distinzione tra i livelli istituzionali e la macchina amministrativa e quanto attiene alla ‘propria’ campagna elettorale. Ci auguriamo che in un territorio dalle grandi tradizioni culturali ed etiche come il nostro, cittadini e candidati sentano la responsabilità di favorire toni e orizzonti veramente leali e costruttivi.

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