Nuova crisi dopo allarme influenza aviaria?

I produttori avicoli allarmati non per eventuali casi di salmonellosi, ma per l’effetto mediatico che potrebbe condannarli a subire una ulteriore crisi dopo l’allarme per l’influenza aviaria. I produttori non vogliono commentare la notizia diffusa dall’Agenzia Europea per l’Alimentazione, relativamente alla scoperta di alcuni casi di salmonellosi, proprio per non ingenerare nei consumatori la psicosi che porterebbe al blocco dell’attività negli allevamenti, cosi come accadde lo scorso anno. L’aviaria non ha mai sfiorato gli allevamenti modicani perchè, i controlli effettuati dall’ufficio veterinario, sono costanti e rigorosi. Meno se ne parla, meno danni si provocano al settore. "A Modica non esiste e non può esistere il problema relativo ad infezione da salmonella per i prodotti avicoli. C’è una precisa strategia. Si tratta di vero e proprio terrorismo mediatico". E’ il segretario della locale sezione della Coldiretti, Franco Savarino, ad escludere ogni ipotesi di infezione da salmonella nei prodotti avicoli locali che, come è noto, riforniscono gran parte della Sicilia e dell’Italia centro-meridionale. "La salmonella – spiega Savarino – si trasmetta quando si mangia il prodotto crudo. Il pollo va cucinato come pure le uova ma, per tranquillizzare ulteriormente, i consumatori, va evidenziato che, la salmonella colpisce soltanto gli allevamenti cosiddetti "a terra" perchè ci deve essere il contatto con gli escrementi delle galline. Per quelle allevate nelle gabbie, non c’è alcun contatto. I nostri allevamenti sono strutture all’avanguardia. E’ strano – aggiunge il rappresentante della Coldiretti – che, ogni qualvolta si presentano le festività: Natale e Pasqua, in particolare, vengono diffuse queste notizie che inducono i consumatori a riflettere sull’acquisto o di carni di vitello o di pollo. Parlarne è un danno perchè si stanno facendo veicolare notizie sbagliate. Da anni ci battiamo per l’istituzione dell’Autorità Unica Nazionale di Vigilanza, composa da esperti che deve, appunto, vigilare sul settore zootecnico- sanitario. Basta alle semplici enunciazioni se non sono supportare da dati scientifici. Ribadiamo – conclude Franco Savarino – che non c’è alcun allarme nè per gli allevamenti nè nel settore alimentare".

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa