IL VINCOLO SIC SULL’AGGLOMERATO MODICA-POZZALLO, VENTI CONSIGLIERI A MOTTA: “SE NE OCCUPI ANCHE IL CONSIGLIO GENERALE”

Il Consiglio generale del Consorzio ASI si occupi in una seduta straordinaria del vincolo SIC che grava sull’agglomerato industriale Modica-Pozzallo. Lo hanno chiesto formalmente al presidente Motta venti componenti il consesso del consorzio, primo firmatario il consigliere Gianni Stornello. L’istituzione dei Siti di interesse comunitario da parte della Regione Sicilia ha determinato un vero e proprio vincolo ambientale nell’Area industriale Modica-Pozzallo gestita dal Consorzio ASI. Un vincolo scaturito dall’errore, indotto dalla consultazione di vecchia cartografie, di considerare libere le aree sulle quali la stessa Regione aveva invece consentito lo sviluppo della zona industriale. I richiedenti ritengono che “il Consiglio generale, anche in virtù della pluralità di interessi che rappresenta, sia non solo informato ma anche coinvolto nella ricerca di soluzioni che abbiamo il dovere di individuare, pena la grave penalizzazione delle aziende coinvolte e la vanificazione degli sforzi che lo stesso Consorzio ASI ha profuso e profonde per il completamento e lo sviluppo dell’Agglomerato industriale Modica-Pozzallo”. I consiglieri hanno anche chiesto al presidente Motta di valutare la possibilità di tenere il Consiglio a Pozzallo e di aprirlo a contributi esterni. “Vogliamo esprimere tutta la nostra preoccupazione – dichiara Gianni Stornello – perché, se non si apporteranno modifiche al provvedimento di delimitazione delle aree interessate, molti degli insediati non potranno dare corso alla costruzione dei loro capannoni, con il rischio di perdere i finanziamenti comunitari o di altra natura e provenienza. Sappiamo che il presidente Motta ha svolto una buona azione diciamo così diplomatica. Come lui stesso ha riferito nella due ultime sedute consiliari ha incontrato l’assessore regionale al Territorio Interlandi, ha inoltrato una relazione all’assessorato, ha contestato il ricorso a cartografie vecchie di decenni per la delimitazione delle aree dove, lo sappiamo tutti, l’agglomerato industriale è di recente costituzione. Da più parti sentiamo parlare di incontri, vertici, iniziative parlamentari all’ARS e del governo regionale oltre che del coinvolgimento del governo centrale e di organismi comunitari. Dobbiamo però constatare come sia lontana una soluzione che invece il comune di Pachino ha trovato per via giudiziaria, ottenendo dal TAR la sospensiva al provvedimento della Regione, liberando così gli interessati dal vincolo SIC. Per noi – prosegue Stornello – non ci sono più i termini per adire il TAR, resta la soluzione politica che, come consiglieri, vogliamo contribuire a ricercare”.

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