Condizioni del canile della Dog Professional e pubblica denuncia del grave stato di insolvenza dei Comuni di Modica e Comiso.

I delegati provinciali della LAV e dell’OIPA, rispettivamente Biagio Battaglia e Valentina Raffa, hanno incontrato la titolare della Dog Professional, Maria Licitra, che ha in appalto per alcuni Comuni, fra cui Comiso e Modica, il servizio di raccolta, cura e rifugio dei randagi. CONDIZIONI DELLA STRUTTURA. Le due associazioni animaliste iblee hanno presentato una serie di richieste, stilate insieme alla rappresentante provinciale della Lega Nazionale Difesa del Cane, Liliana Bonavita che sono state analizzate nel corso dell’incontro. 1. ‘Eliminare la cosiddetta “area terminali”’. Richiesta espletata dal canile con l’allargamento delle piccole cellette destinate ai cani terminali. 2. ‘Pulizia completa quotidiana di tutta la struttura’. La Dog Professional ha stipulato una convenzione con una ditta che espleterà la pulizia dell’intera struttura. 3. ‘Custodia di n. 2 cani al massimo (o cagna con propri cuccioli) in ogni box singolo’. Richiesta per la quale le associazioni animaliste non saranno rigide, purchè, in base alla taglia dei cani, venga garantito loro il diritto di potersi muovere agevolmente all’interno del box. 4. ‘Ombreggiatura dei “rifugi collettivi” o copertura per un terzo dell’area’. Richiesta che la Dog Professional ha accettato e che dovrebbe essere portata a termine entro breve. 5. ‘Libero ingresso, negli orari di apertura al pubblico, dei responsabili delle associazioni scriventi’. Richiesta accettata dalla Dog Professional. 6. Applicazione dell’art. 13 della legge n. 15 del 3 luglio 2000 – Regione Sicilia, che stabilisce l’apertura al pubblico dei rifugi sanitari e dei rifugi per il ricovero, al fine di favorire l’adozione dei cani ospitati. Richiesta accettata solo in parte. La Dog Professional, infatti, continuerà ad aprire al pubblico negli orari stabiliti solo una parte di canile, mentre continueranno a non far accedere il pubblico nei rifugi sanitari e per il ricovero. Decisione contrastata dalle associazioni animaliste, che chiedono maggiore trasparenza, perché il pubblico ha il diritto di vedere anche i cani momentaneamente ricoverati per qualsivoglia malessere o malattia, qualora lo richiedano. 7. L’eutanasia va praticata solo per i cani incurabili ed in anestesia generale in maniera da non procurare sofferenze all’animale. La Dog Professional rimanda tutto ai veterinari dell’Ausl, i quali si occupano di praticare l’eutanasia. 8. Realizzazione di nuovi lavori per migliorie all’area “box singoli” (battuto in cemento / zona riposo cane / muro perimetrale / copertura esterno / riduzione correnti d’aria fredda). La Dog Professional modificherà i box in accordo con le associazioni. 9. Garantire la somministrazione dei farmaci e della terapia necessaria ai cani affetti da leishmaniosi. Secondo la Dog Professional questa richiesta è già espletata. I rappresentanti delle associazioni a tal proposito effettueranno ulteriori incontri con la responsabile del ‘canile’ e periodicamente visite alla struttura, per verificare quanto concordato e trovare insieme le migliori formule per garantire una buona qualità di vita ai cani ospiti nel canile, “i quali – ribadiscono le associazioni – dovrebbero sostare nella struttura solo per poco tempo, favorendo campagne di adozione e di reimmissione in libertà, mentre, a volte, le poche persone ancora disposte ad adottare un cane, vengono scoraggiate dal farlo dall’eccessiva difficoltà nell’accedere alla struttura”. STATO DI INSOLVENZA DEI COMUNI. Durante l’incontro tuttavia è emersa la gravissima condizione economica a cui è sottoposta la ditta Dog Professional. A fronte infatti dell’espletamento quotidiano del servizio effettuato in convenzione con i vari Comuni iblei solo alcuni di essi saldano con regolarità il dovuto corrispettivo. Altri invece impiegano tempi maggiori rispetto a quanto stabilito nei contratti e i Comuni di Comiso e Modica addirittura risultano enormemente debitori nei confronti della ditta stessa. Il Comune di Modica ha infatti accumulato un debito di 120.000,00 euro (due anni di mancati pagamenti) e il Comune di Comiso di circa 80.000,00 euro (in tre anni). In considerazione di ciò le Associazioni Animaliste iblee lanciano un accorato appello ai Sindaci Piero Torchi e Giuseppe Digiacomo per un urgente saldo del corrispettivo dovuto. Non si può far pesare in maniera così onerosa il mantenimento e la cura dei randagi esclusivamente sulla ditta finora fornitrice. E’ indubbio che persistendo tali condizioni di insolvenza i Comuni di Modica e Comiso divengono, in concreto, corresponsabili di eventuali cattive condizioni della struttura e del consequenziale mancato benessere degli animali in essa ospitati. In provincia di Ragusa non ci sono “canili lager” ma certamente sussiste il serio pericolo che strutture teoricamente idonee si trasformino nel giro di pochi anni in “magazzini” di vita animale.

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