GUARDIA DI FINANZA. AUTOSALONISTA RAGUSANO EVASORE DELLE TASSE. DENUNCIATO.

Il titolare di un autosalone ragusano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ragusa per aver omesso le prescritte dichiarazioni fiscali e per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, e dovrà rispondere del reato di frode fiscale; tutta la documentazione è stata posta sotto sequestro. La verifica fiscale, particolarmente articolata, è stata svolta anche attraverso l’esecuzione di altri 15 accertamenti tributari nei confronti di altrettanti “autosaloni” presenti sul territorio regionale, tutti operanti nel commercio di autoveicoli di valore e tutti strettamente connessi con il soggetto sottoposto all’indagine principale. Il settore dell’importazione parallela di autovetture tocca una realtà commerciale in continua espansione, che richiama un numero sempre maggiore di operatori attratti dai possibili cospicui guadagni, in molti casi non dichiarati, realizzati mediante l’immissione in commercio di autoveicoli di elevato valore commerciale. Le autovetture vengono acquistate in territorio comunitario a prezzi notevolmente vantaggiosi rispetto a quelli praticati dai concessionari ufficiali delle case produttrici; a costoro viene arrecato un ragguardevole danno commerciale dovuto alla “sleale concorrenza” posta in essere attraverso l’evasione fraudolenta dell’IVA. Lo stratagemma utilizzato dagli “autosalonisti” scorretti e portato alla luce dalle Fiamme Gialle di Ragusa, viene comunemente denominato, dagli addetti ai lavori, “frode carosello”, consistente nell’interposizione, tra il soggetto cedente comunitario e il reale concessionario di un altro Paese dell’UE, di imprese artatamente costituite, per consentire esclusivamente un mero passaggio cartolare. L’autosalone scoperto dai militari della Guardia di Finanza aveva la funzione di prestanome per conto di altri soggetti economici ed era utilizzato come una “scatola vuota” su cui far ricadere gli obblighi IVA connessi alle operazioni intracomunitarie, al fine di consentire ai vari clienti finali commercianti di autoveicoli, effettivi destinatari delle autovetture importate, di detrarre indebitamente l’imposta sugli acquisti per

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