Le prossime elezioni riscladano il Consiglio a Modica

Più si avvicinano le elezioni amministrative, più diventa incandescente il clima nell’emiciclo di palazzo San Domenico. Nella seduta del consiglio comunale di giovedi sera, sei consiglieri del centrosinistra, hanno presentato un ordine del giorno sulla riscossione dell’Imposta Comunale sugli Immobili, ma non é stato possibile discutere per l’opposizione del gruppo consiliare di Idea di Centro. E’ stata anche respinta, per l’ennesima volta dalla maggioranza Udc e Forza Italia, ad eccezione del Movimento per l’Autonomia, la richiesta presentata sempre dal centrosinistra, nel luglio 2006, di trattare la concessione edilizia dell’albergo Itaparica di Marina di Modica. L’ordine del giorno indicava al consiglio comunale, la sospensione della riscossione, da parte della Montepaschi Serit, dei ruoli emessi dal comune, per l.Ici. Secondo l’opposizione, la concessionaria, riscuoterebbe imposte già ampiamente prescritte in quanto ricadenti a periodi anteriori al 2001; esigerebbe il pagamento anche di partite già pagate, chiedendo al contribuente la dimostrazione di avere già pagato; impone ipoteche su immobili ed il fermo amministrativo su automezzi, senza avere dimostrato l.evasione. "Questo – è scritto nell’ordine del giorno – è un modo di riscuotere inammissibile perché carica il cittadino dell.onere dimostrativo e gli impone di rivolgersi al consulente per difendere il suo diritto, per cui è opportuno sospendere la riscossione delle partite di cui non si è certi della evasione; evitare il ricorso a provvedimenti restrittivi della proprietà del contribuente senza la dimostrazione della inadempienza; sospendere la riscossione delle partite anteriori al 2001 per verificare la legittimità della richiesta attraverso gli atti interruttivi, se interposti". Il consiglio avrebbe dovuto impegnare l.amministrazione comunale a sospendere la riscossione delle partite di cui non si è certi della evasione ed a sospendere la riscossione delle partite anteriori al 2001; evitare il ricorso a provvedimenti restrittivi della disponibilità dei beni dei contribuenti e rivolgere loro, invece, la comunicazione della inadempienza con l.invito a provvedere e, infine, ricorrere al decreto mille proroghe per fare versare il 30 per cento della sorte capitale non versata. Il documento sarà ripresentato nella prossima riunione consiliare.

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